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Clamoroso: Carlo De Benedetti (registrato) conferma che Obama diede a Putin il numero del suo conto in Svizzera! Ossia lo scandalo Uranium One è vero e gli italiani ne sanno qualcosa!

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Abbiamo visto emergere negli scorsi giorni scomode verità sui dossier contro Trump fabbricati ad arte con i soldi del partito democratico americano, con il fine di infangare il presidente Trump. Pochi hanno dedotto dai memo desecretati di recente che l’agente segreto del MI6 inglese R. Steele, oltre ad essere pagato dal partito del Clan Clinton e di Obama, aveva costruito detto dossier con informazioni reperite da fonte russa. Ossia i russi in qualche modo avevano fornito delle dritte non a Trump ma ai democratici (…). Ciò è ormai agli atti del famoso FISA memo pubblicato negli scorsi giorni.

Poi, ieri è venuto fuori qualcosa di più scandaloso – se possibile – ossia che i russi sembrano aver letteralmente pagato il clan Clinton milioni di dollari, di fatto ribaltando l’accusa riportata dai giornali negli ultimi 12 mesi almeno: il soggetto “ricattabile” dai russi non sarebbe Trump, il quale giorno dopo giorno sta diventando sempre più vittima di coloro che non lo volevano fra i piedi (onde continuare coi loro traffici?), ma i democratici stessi.

Questa imbarazzante verità sta emergendo proprio in queste ore e certamente avrà pesanti ripercussioni sulla vita politica americana. Anche perchè la pubblicazione di documenti fino a poco tempo fa rimasti segreti dimostra anche che lo stesso Obama era al corrente di tutto, “voleva sapere  tutto” dall’FBI di Comey e McCabe, poi licenziati. Dunque, potenzialmente, era connivente. Fino ad oggi però Obama era rimasto scollegato dallo scandalo dei Clinton.

http://thehill.com/homenews/administration/372861-uranium-one-informant-makes-clinton-allegations-in-testimony

Lo sviluppo interessante, che riguarda direttamente anche l’Italia, è che Carlo De Benedetti, tessera n.1 del PD, proprietario del quotidiano Repubblica e grande sponsor di Matteo Renzi ossia della persona più vicina a Hillary Clinton e a Barack Hussein Obama in Italia se non in EUropa, ha candidamente affermato giù nel 2014 che “…da sue fonti, nell’ultima telefonata con Putin Obama ha dato il suo numero di conto Svizzero al Presidente russo“. Ecco la clamorosa registrazione delle sue parole:

Or dunque, tale informativa proveniente da persona certamente addentro al sistema Dem globalista, è molto importante perchè fa scopa con tutto quello sta emergendo precisamente in queste ore. Risulta anzi perfettamente verosimile che Carlo De Benedetti, cittadino svizzero da anni, abbia le fonti in loco per sapere che Obama è/è stato a libro paga dei russi. Addirittura con un conto in Svizzera (magari con opportuni approfondimenti si potrebbe anche scoprire in che banca).

Le parole dell’ingegner De Benedetti hanno del clamoroso in quanto dimostrano plasticamente che la corruzione economica a danni degli Stati Uniti da parte di una potenza straniera va avanti da tempo e, appunto, quello che sta emergendo oggi sul clan Clinton+Obama è narrazione tremendamente realistica e veritiera.

Immaginiamo che i titolari del nuovo corso dell’FBI – ossia gli inquirenti americani, non quelli italiani – avranno interesse ad approfondire le parole del titolare della tessera n.1 del partito democratico (PD) di persona. Se questo accadrà c’è da aspettarsi molta meno accondiscendenza da parte statunitense di quella dimostrata ad esempio dai giudici romani nel caso del sospetto caso insider trading sui titoli delle banche italiane quotate (…).

Certo, l’attinenza del proprietario di Repubblica.it con l’ex primo ministro Matteo Renzi, oltre alla sua stretta amicizia con George Soros, depongono per un probabile grande interesse da parte americana ad approfondire le sue parole. Soprattutto alla luce di quanto sta emergendo oltreoceano sulle connivenze democratiche con Mosca.

Facciamo inoltre presente che è stato promulgato circa un mese fa un ordine esecutivo di Donald J. Trump che permette la confisca dei beni di coloro che collaborano con potenze straniere a danni degli Stati Uniti d’America.

 

 Mitt, Rinaldi, Lugano.

Per il vostro piacere intellettuale ecco la registrazione completa dell’intervista di De Benedetti da cui abbiamo preso la frase “incriminata”. Molto interessante, soprattutto nell’ottica dei nostri giorni…


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