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Clamorosa ammissione di Di Maio: il problema non era Savona ma che per Mattarella “tutti quella come Savona non andavano bene” (ai posteri l’ardua sentenza)

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Di Maio fa una clamorosa affermazione in video dicendo che il problema non era il nome di Savona ma che a Mattarella non andava bene nessun nome come Savona. Clamoroso!

Premetto che Savona, come ben scritto ieri nel suo comunicato, non ha detto di voler uscire dall’euro ma di voler rinegoziare anche duramente i trattati, leggete bene il suo comunicato pubblicato sul nostro sito (LINK).

Dunque, dimenticandoci dell’aspetto istituzionale e del ruolo in seno delle istituzioni del Presidente della Repubblica, il siciliano la cui famiglia è originaria di Castellamare del Golfo, Sergio Mattarella – che non voglio commentare -, secondo chi scrive l’affermazione di Di Maio contenuta nel video è gravissima, se vera (e non ho nessun dubbio in riguardo). Ovvero se un Presidente della Repubblica dovesse opporsi, come per altro ha fatto intuire ieri agli italiani nel suo discorso ufficiale, a qualsiasi ruolo di governo per persone che la pensano idealmente come Savona – che, faccio notare, inequivocabilmente non pensa in tale modo per suo personale interesse ma perchè ritiene di fare l’interesse degli italiani – tale comportamento si connoterebbe come un colpo di mano contro i dettami Costituzionali da parte della massima autorità statale?

COMUNICATO PROF. PAOLO SAVONA

Questa è la domanda per i prossimi giorni, settimane e mesi.

Ora Lega e M5S diventano di mazzo, io auspico una collaborazione FERREA – sebbene politicamente separata ma con condivisione della strategia dei seggi sull’uninominale -. Aggiungerei l’addendo Di Battista, che ho sentito sabato sera da Gramellini su Rai3: per me che vedo con estrema simpatia la posizione della Lega è stato da applausi! [Di Battista e Salvini tradiscono emozioni differenti, il primo governo Unionista dal 1860 deve scontare anche le diffidenze reciproche, ricordando che anche dopo Caporetto fu un sudista a salvare l’Italia sabauda, ndr]

Certo è che ormai l’asse franco-tedesco è venuto alla scoperto, sia con le “grottesche” critiche all’Italia – in realtà insulti – che con varie minacce istituzionali.

Calma e gesso: silenzio e fatti. Cottarelli imporrà altre tasse all’Italia, vedremo che ne diranno gli italiani. L’unica cosa che M5S e Lega dovranno fare ASSIEME è intimare a Cottarelli di non prendere alcuna decisione negli incontri EUropei del prossimo giugno, cruciali, in quanto verranno comunque disconosciute dal Parlamento e dal prossimo governo.

Arrabbiarsi oggi è inutile, ci vuole freddezza.

Solo un appunto per Mattarella: il dado è tratto, ora bisogna andare fino in fondo. In tutti i sensi e per tutti gli schieramenti, il 27.5.2018 sarà forse il nuovo 8 settembre…. vedremo.

MD


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