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CIPRO: GLI USA ENTRANO IN GIOCO. L’Europa ha lasciato il vuoto

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Gli USA si apprestano a riempire il vuoto nel Mediterraneo orientale lasciato dall’Europa su Cipro. Ricordiamo che attorno alle acque dell’isola sono presenti dei grossi, enormi giacimenti di Gas Naturale. Cipro si è accordata con Egitto ed Israele per il loro sfruttamento, definendo con questi stati una zona di interesse economico esclusivo, ma la Turchia ha messo le mani su una parte dell’area cipriota avanzando le pretese della Cipro turca, minuscola repubblica al nord dell’isola, non riconosciuta internazionalmente da nessuno, se non dalla Turchia, ed iniziando nelle zone contese prima delle manovre navali e quindi delle prospezioni minerarie. Cipro non ha i mezzi militari per difendersi, come non li ha la Grecia, astutamente messa in ginocchio dalle politiche di austerità europee.

Quando la Turchia, infischiandosene delle proteste europee, ha proseguito le prospezioni geologiche l’Europa ha imposto delle moderate e blande sanzioni economiche a cui la Turchia ha risposto accelerando le operazioni di estrazione. Nessuna misura di tutela militare, unica utile nei confronti di Ankara, è stata intrapresa, anzi la Germania continua ad esportare i proprio sommergibile ad Erdogan. Quindi i paesi del Mediterraneo orientale si sono sentiti completamente abbandonati dal vuoto europeo, ma la politica aborre il vuoto, e quindi qualcuno è subentrato a colmarlo.

Negli USA è stato presentato un disegno di legge molto importante che vuole dare le linee guida della politica di Trump nell’area. La proposta s 1102 è stata rivista in modo profondo, segno di un attento studio, contiene dei punti molto rilevanti che prevedono un intervento greco :

  • la fine del bando delle vendite di armi a Cipro, instaurato nel 1987 quando non si voleva un’escalation militare con la Turchia;
  • il controbilanciamento dell’influenza russa sull’isola, sia dal punto di vista finanziario creditizio (maggiori controlli sul riciclaggio di denaro) sia dal punto di vista politico e persino dal punto di vista religioso (appoggio a Kiev contro Mosca nella vicenda dei metropoliti ortodossi);
  • un programma militare di addestramento congiunto con on gli USA, ed un programma di fornitura di munizioni e di sistemi d’arma;
  • la tutela degli interessi ciprioti sulla propria zona di influenza esclusiva;
  • l’intervento sui paesi europei affinchè intervengano a favore di Cipro
  • l’appoggio allo sviluppo dello sfruttamento delle risorse minerarie ed energetiche dell’area ed alla realizzazione delle relative infrastrutture, soprattutto in funzione di una differenziazione delle fonti energetiche europee, dipendenti eccessivamente da Mosca;
  • l’applicazione delle misure note, fra cui l’esclusione dal progetto F35 contro la Turchia per l’acquisto degli S400;

Quindi gli USA entrano direttamente per limitare l’influenza turco russa nel Mediterraneo orientale, e lo fanno in modo deciso, creando un mini-blocco di cooperazione che vede uniti Israele, Grecia e Cipro, contro la Turchia e l’influenza russa nell’area, definita “Maligna”. Gli USA creano un nuovo blocco difensivo, tutt’altro che secondario, data la presenza di Israele, e che forse è la maggiore contromisura contro l’avvicinamento di Erdogan a Mosca.

Cosa fa l’Europa? Nulla, come il solito. A parte le proteste il nulla assoluto. All’Italia invece converrebbe affermare i propri interessi nell’area, allineandosi, anche militarmente, al fianco di questi paesi tradizionali amici ed alleati NATO. Tra l’altro l’appoggio potrebbe essere poi utilizzato come leva nei confronti della posizioni americana in Libia. Insomma non abbiamo nessun interesse ad essere allineati al disfattismo europeo, per lo meno se volgiamo contare qualcosa nel settore del Mare Nostrum.


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