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CINQUE VALIDI MOTIVI PER CUI L’ITALIA DOVREBBE USCIRE DALLA NATO (di Simone Ongari)

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1) Rispetto della Costituzione: negli ultimi 25 anni l’Italia ha partecipato a numerose guerre di aggressione contro paesi sovrani (Iraq per due volte, Somalia, ex Jugoslavia, Serbia, Kosovo, Afghanistan, Timor Est, Libia) spacciate però per “missioni di pace”; in palese violazione dell’art.11 della Costituzione che recita:
” L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

2) Limitazione della sovranità politica: l’appartenenza della Patria alla NATO, presente sul territorio con 113 basi, limita notevolmente la capacità di effettuare scelte autonome di politica estera e militare, decise democraticamente dal Parlamento sulla base dei principi Costituzionali (basti ricordare le recenti sanzioni economiche imposte alla Russia). In questa immagine tratta da “Coccarde Tricolori” (periodico dell’Aeronautica Militare) vi è l’elenco delle basi NATO ed USA presenti sul nostro territorio.

elenco basi

3) Esborso enorme di denaro pubblico: l’Italia, in questo periodo di crisi dove grazie alla mancata sovranità monetaria, i servizi sociali ogni anno subiscono sempre più tagli; deve destinare alla spesa militare in media 52 milioni di euro al giorno stando ai dati ufficiali della NATO. Secondo gli impegni assunti dal governo Renzi nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata oltre 100 milioni di euro al giorno.

4) Tutela della salute e dell’ambiente: le 113 basi NATO presenti sul territorio italiano rappresentano una seria minaccia alla salute ed all’ambiente. Il caso più recente balzato alle cronache riguarda il MUOS, un sistema di comunicazioni satellitari militari ad alta frequenza (UHF) e a banda stretta gestito dal Dipartimento della Difesa USA, che stanno realizzando a 4 KM da Niscemi, in Sicilia. La relazione stilata dal prof Massimo Zucchetti e dal dottor Massimo Coraddu parla chiaro, il MUOS va fermato.
http://staff.polito.it/massimo.zucchetti/RelazionRischiAssociatiRealizzazioneMUOS1.pdf

5) Violazione del trattato di non proliferazione: nelle basi di Aviano e Ghedi vi sono stipate un totale di 80 bombe atomiche statunitensi, ognuna avente una potenza di 50 kilotoni (il quadruplo di quella sganciata su Hiroshima). Sfortunatamente l’Italia è la nazione che ne ospita di più sul proprio territorio. http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/20/difesa-milioni-per-ristrutturare-depositi-delle-bombe-nucleari-ghedi-brescia-che-ufficialmente-italia-non-ci-sono/2386964/

Appare ormai evidente che per un pieno recupero della sovranità nazionale, una forza politica sovranista al governo dovrebbe immediatamente avviare il processo di uscita dalla NATO.

La #pace ha bisogno di te.

Simone Ongari, Alternativa per L’Italia Cinisello Balsamo.

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