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Cina, tra luci e ombre: una crescita che non decolla, ma un immobiliare che si normalizza
Economia cinese in chiaroscuro: dati contrastanti tra produzione e consumi. La crescita rallenta e i dubbi sulla domanda interna persistono

La crescita industriale arranca, il settore immobiliare si normalizza con lentezza, la domanda interna è debole: il quadro macroeconomico cinese è un puzzle che, a dispetto delle rassicurazioni ufficiali, mostra crepe significative. E, come sempre, l’affidabilità dei dati rimane un punto interrogativo.
La Cina si trova in un momento di “chiaroscuro” economico. Da un lato, i dati ufficiali mostrano una crescita della produzione industriale che, pur non essendo al livello atteso dagli analisti, continua a espandersi. Dall’altro, i numeri del commercio al dettaglio e del mercato immobiliare raccontano una storia meno entusiasmante. La vera sfida, però, non sta solo nei numeri, ma nella loro interpretazione: quanto sono affidabili le statistiche economiche provenienti da Pechino?
La Produzione Industriale non sfonda, le vendite al dettaglio deludono
La produzione industriale cinese, pur crescendo, non sta accelerando come molti spererebbero, segno che il motore della “fabbrica del mondo” sta perdendo un po’ di slancio. Ecco il grafico che mostra questo valore.
Un dato ancora più preoccupante arriva dal fronte dei consumi. Ad agosto 2025, le vendite al dettaglio sono cresciute solo del 3,4% su base annua, un dato inferiore alle aspettative di mercato (3,8%) e il ritmo più lento da novembre 2024. È il terzo mese consecutivo di rallentamento, e questo nonostante i forti stimoli del governo.
Cosa sta succedendo? Diverse ragioni possono spiegare questo fenomeno:
- Perdita di slancio: il programma governativo di rottamazione per i beni di consumo, che aveva dato una spinta iniziale, sembra aver perso parte del suo slancio in settori chiave come elettrodomestici e arredamento.
- Frenata dei consumi essenziali: le vendite di cereali, olio e alimentari e beni pe la casa hanno rallentato, indicando una potenziale cautela da parte delle famiglie nel budget destinato ai beni di prima necessità.
- Debolezza persistente: il calo continuo delle vendite di mobili e materiali da costruzione riflette una domanda interna ancora debole, in parte dovuta al rallentamento del settore immobiliare. Se il mercato immobiliare non cresce non si vendono né mobili nè materiali da costruzione.
C’è però qualche segnale positivo: le vendite di abbigliamento e auto hanno mostrato un certo rimbalzo, ma non sufficiente a compensare la debolezza generale. Questo mix di segnali contrastanti dipinge un quadro di consumatori ancora prudenti, che non sembrano aver pienamente abbracciato l’idea di una spesa robusta.
Il settore immobiliare: una lenta e dolorosa normalizzazione
Per quanto riguarda il settore immobiliare, si registra il 26° mese consecutivo di calo dei prezzi delle nuove abitazioni. Tuttavia, il calo annuale ad agosto è stato del 2,5%, un miglioramento rispetto al -2,8% del mese precedente. Questo può essere visto come un barlume di speranza o, a voler essere più realisti, una conferma della continua e lenta normalizzazione del mercato.
Anche se Pechino sta attuando misure di sostegno per ammorbidire l’atterraggio, la domanda rimane ostinatamente debole. Le variazioni di prezzo sono ancora molto eterogenee:
- Shanghai controcorrente: la metropoli è l’unica a mostrare un aumento dei prezzi (pur rallentando leggermente), confermando il suo status di “bolla” a parte.
- Le altre grandi città: Pechino, Guangzhou, Shenzhen e Chongqing continuano a registrare cali.
Ecco il relativo grafico settoriale:
Questo quadro dipinge un mercato ancora in affanno, con una “normalizzazione” che somiglia più a una lenta emorragia che a una ripresa decisa.
Un momento complicato
Quindi anche la Cina sta affrontando un momento economicamente complesso, in cui il futuro è tutt’altro che chiaro. Il governo sta utilizzando notevoli stimoli economici per il consumo. Questi comprendono defiscalizzazioni, stimoli alle amministrazioni locali e riforme del regime dell’IVA, ed hanno funzionato, ma fino a quando, e a quanto, è stimolabile la domanda interna senza sviluppare inflazione?
Domande e Risposte
Qual è il problema principale dell’economia cinese? Il principale problema è la debolezza della domanda interna. Nonostante i tentativi del governo di stimolare i consumi e il mercato immobiliare, i dati mostrano una spesa al dettaglio in rallentamento e un mercato immobiliare che continua a calare. Questo indica una mancanza di fiducia tra i consumatori e gli investitori, che non riescono a far decollare la crescita al passo desiderato.
Perché l’affidabilità dei dati economici cinesi è spesso messa in discussione? I dati cinesi sono spesso visti con scetticismo perché il governo ha un forte interesse a presentare un quadro di stabilità e crescita. Ci sono stati casi in cui i dati sembravano eccessivamente ottimistici o non in linea con indicatori indipendenti. Questa opacità rende difficile per gli analisti e gli investitori valutare con precisione la reale salute dell’economia e le sfide che deve affrontare.
Che relazione c’è tra la debolezza della domanda interna e il mercato immobiliare? C’è una stretta interdipendenza. Il crollo dei prezzi delle case e l’incertezza sul futuro del mercato immobiliare riducono la ricchezza percepita delle famiglie e le rendono meno propense a spendere. Allo stesso tempo, la debole domanda di beni di consumo non incoraggia gli investimenti in nuovi progetti immobiliari, creando un circolo vizioso che frena la ripresa di entrambi i settori.

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