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Cina: silurato il ministro della Difesa Li Shangfu, scomparso da due mesi
Cambio alla guida del ministero della Difesa della Repubblica Popolare Cinese. La rimozione di Li Shangfu dalla carica di ministro della Difesa cinese, avvenuta martedì, ha segnato la fine di quattro decenni di carriera dell’esperto aerospaziale, che ha contribuito all’ambizioso programma spaziale del Paese.
Il Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo, il massimo organo legislativo cinese, ha annunciato la decisione al termine di una riunione di cinque giorni, dopo che Li era scomparso dalla scena pubblica per più di due mesi.
Martedì è stato anche destituito dalla carica di consigliere di Stato ed espulso dalla Commissione militare centrale. Quindi, per dirla all’italiana, è stato completamente silurato e affondato.
Li, 65 anni, è stato un pilastro del programma aerospaziale cinese prima di essere nominato ministro della Difesa a marzo, balzando agli onori della cronaca per essere stato il primo ministro della Difesa del Paese a rientrare nella lista delle sanzioni degli Stati Uniti.
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Nato a Sichuan nel 1958, Li è originario della provincia di Jiangxi, nella Cina orientale. Suo padre, Li Shaozhu, era un veterano dell’Armata Rossa ed ex ufficiale di alto livello della Forza Ferroviaria dell’Esercito Popolare di Liberazione. Il defunto Li Shaozhu era famoso per aver ricostruito le ferrovie logistiche durante la guerra civile e la guerra di Corea.
Li Shangfu si è unito al PLA nel 1978, quando si è iscritto all’Università nazionale di tecnologia della difesa. Subito dopo la laurea, nel 1982, Li è entrato a far parte del Centro di lancio satellitare di Xichang come tecnico.
Divenuto direttore del centro nel 2003, lo ha supervisionato fino a farlo diventare il fiore all’occhiello del programma spaziale cinese. Nel 2007 è stato responsabile della missione Chang’e 1, il lancio del primo veicolo spaziale cinese senza equipaggio in orbita attorno alla Luna.
Durante il suo mandato decennale come direttore del centro, Li ha supervisionato numerosi lanci di razzi, tra cui la sonda lunare Chang’e 2 nel 2010.
In un’intervista rilasciata all’emittente statale CCTV nel 2010, Li ha dichiarato che il suo sogno era quello di ontinuare a svolgere il suo lavoro per altri otto anni e di effettuare altri 100 lanci di razzi prima di andare in pensione. Nel 2013 un ulteriore passo avanti e diventa capo dello Staff del dipartimento per l’acquisto armamenti. Nel 2017 diventa capo dipartimento per l’acquisto armamenti, carica che mantiene sino al 2022. Nel frattempo si è continuato a occupare dei programmi spaziali cinesi, bisogna dire con successo.
Li ha anche stretto legami militari più stretti con la Russia, con due visite a Mosca e tre incontri con la sua controparte russa, Sergei Shoigu, in sei mesi. Si sono impegnati ad approfondire la cooperazione militare nonostante la crescente pressione da parte dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Li ha visitato anche la Bielorussia in agosto.
A giugno, ha guidato una delegazione cinese allo Shangri-La Dialogue a Singapore, dove ha incontrato la sua controparte singaporiana Ng Eng Hen e alti funzionari della difesa provenienti da Giappone, Corea e Germania. Ma non ha incontrato ufficialmente il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin e ha rifiutato un incontro a margine con il capo del Pentagono alla conferenza.
Li è stato visto l’ultima volta in pubblico alla fine di agosto, quando partecipava a un forum sulla sicurezza Cina-Africa a Pechino. Da quel momento non è più comparsi in pubblico. Rimane un mistero del perché.
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