Analisi e studi
Cina: record di surplus commerciale, ma a Marzo, prima della “Guerra dei Dazi”
la Cina ha un suplus commerciale record a Marzo 2023, ma si tratta del momento precedente l’entrata in vigore dei super dazi USA. Quindi comprende gli invii di beni dell’ultimo minuto

La Cina ha visto a Marzo, prima dello scoppio della guerra dei Dazi, un boom dell’export e del suplus commerciale.Le esportazioni dalla Cina hanno registrato un’impennata del 12,4% su base annua, raggiungendo i 313,9 miliardi di dollari nel marzo 2025, superando di gran lunga le previsioni di mercato del 4,4% e accelerando nettamente rispetto all’aumento del 2,3% registrato nel periodo gennaio-febbraio.
L’aumento delle vendite all’estero è stato il più rapido dallo scorso ottobre, a testimonianza di un’anticipazione dei dazi statunitensi di Trump, che entreranno in vigore ad aprile.
Nel primo trimestre del 2025, le esportazioni sono aumentate del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo 853,7 miliardi di dollari.
Nel periodo, le spedizioni sono cresciute per i prodotti agricoli (5,7%), i fertilizzanti (42,7%), i prodotti meccanici ed elettronici (7,6%), gli elettrodomestici (8,7%), i telefoni cellulari (0,4%) e gli LCD (8,4%), tutti prodotti che si teme vengano bloccati dai dazi.
Sono invece diminuite le esportazioni di terre rare (-10,9%), acciaio (-4,8%) e prodotti ceramici (-19,3%). Tra i partner commerciali, le esportazioni sono aumentate verso gli Stati Uniti (4,5%), il Giappone (2,8%), Hong Kong (8,3%), l’India (13,8%), il Regno Unito (6,2%), l’UE (3,7%) e l’ASEAN (8,1%), mentre sono diminuite verso la Russia (-6,3%), la Corea del Sud (-1,7%) e l’Australia (-4,6%).
Ecco il relativo grafico:

questo boom dell’export ha anche auvuto un effetto sulla bilancia commerciale: l’avanzo commerciale della Cina è salito a 102,64 miliardi di dollari nel marzo 2025, rispetto ai 58,65 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, superando le aspettative del mercato di 77 miliardi di dollari.
Il forte aumento è stato in gran parte guidato da un’impennata del 12,4% su base annua delle esportazioni, l’incremento più rapido dallo scorso ottobre, molto più veloce delle previsioni del mercato che prevedevano un aumento del 4,4%, in quanto le fabbriche si sono affrettate a spedire le merci in vista dei prossimi dazi del presidente americano Trump.
Nel frattempo, le importazioni sono scese del 4,3%, rispetto alle aspettative del mercato di un calo del 2% e dopo un crollo dell’8,4% nel periodo gennaio-febbraio, a causa della debolezza della domanda interna. Il surplus commerciale con gli Stati Uniti si è attestato a marzo a 27,58 miliardi di dollari. Nel primo trimestre dell’anno, il Paese ha registrato un surplus di 273 miliardi di dollari, con un aumento delle esportazioni del 5,8% e un calo delle importazioni del 7,0%. Durante il periodo, l’avanzo commerciale con gli Stati Uniti ha raggiunto i 76,65 miliardi di dollari, con un aumento delle esportazioni del 4,5% e un calo delle importazioni dell’1,4%.
Ecco il relativo grafico:
Marzo è stato l’ultimo mese prima dell’imposizione dei dazi e quindi l’aumento dell’export verso gli USA diretto e indiretto, attravero Hong Kong, è evidente. Chi ha potuto ha spedito tutto l’inviabile entro marzo, dato che la scadenza sui dazi era stata notificata per tempo. Sarà interesante analizzare quello che accadrà, invece, a partire da marzo: se i dazi verso UE e gli altri paesi sono stati sospesi per 90 giorni, quelli verso la Cina, al 145% sono mantenuti. Le notizie sono quelle di un gelo dell’attività per alcune aziende. Fra un mese sapremo se è vero.
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