Difesa
Cina arma il Pakistan con i jet stealth J-35A: cambia l’equilibrio militare in Asia Meridionale. Che farà ora Nuova Delhi?
La Cina accelera la consegna dei jet stealth J-35A al Pakistan, prevista entro il 2026. Una mossa che rafforza Islamabad e sfida l’India, alterando l’equilibrio militare in Asia Meridionale. Cosa farà l’India?

La Cina è pronta a fornire al Pakistan i suoi avanzati caccia stealth di quinta generazione, gli Shenyang J-35A, segnando un punto di svolta nella cooperazione militare tra i due Paesi e nelle dinamiche di potenza in Asia Meridionale.
Secondo fonti pakistane citate da Defence Security Asia, la prima consegna è attesa entro il primo trimestre del 2026, con un anticipo di sei mesi rispetto ai piani iniziali, evidenziando l’urgenza strategica di rafforzare le capacità aeree di Islamabad.
I J-35A, sviluppati dalla Shenyang Aircraft Corporation, rappresentano il primo caccia stealth di quinta generazione esportato dalla Cina. Progettati come alternativa economica all’F-35 statunitense, questi jet vantano caratteristiche avanzate: design a bassa osservabilità radar, avionica di ultima generazione con radar AESA, capacità di guerra elettronica e integrazione in reti di combattimento moderne. Saranno equipaggiati con il missile aria-aria a lungo raggio PL-17, con una portata superiore a 400 km, in grado di colpire bersagli strategici come aerei AWACS o tanker, complicando le operazioni aeree avversarie.
Il Pakistan prevede di acquisire 40 J-35A entro il 2026, un’operazione che potenzierà significativamente la sua forza aerea, attualmente basata su caccia di quarta generazione come JF-17 e F-16. I piloti pakistani sono già in Cina per l’addestramento, un segnale della rapidità con cui Islamabad intende integrare questi aerei. La mossa è vista come una risposta diretta alla modernizzazione dell’aeronautica indiana, che si affida a caccia Rafale e Su-30MKI, privi però di capacità stealth. L’India, che sta sviluppando il proprio caccia di quinta generazione (AMCA), non lo avrà operativo prima del 2030, dando al Pakistan un vantaggio tecnologico temporaneo.
Questa fornitura riflette la crescente alleanza strategica tra Cina e Pakistan, con Pechino che offre al partner non solo tecnologia avanzata ma anche condizioni economiche favorevoli, inclusi sconti del 50% e termini di pagamento agevolati. L’export del J-35A segna un traguardo per l’industria della difesa cinese, posizionandola come concorrente globale nel mercato degli armamenti, capace di sfidare il dominio occidentale.
Per l’India, l’arrivo dei J-35A in Pakistan rappresenta una sfida significativa. La combinazione di stealth e missili a lungo raggio potrebbe compromettere la superiorità aerea di New Delhi, spingendola ad accelerare i propri programmi di modernizzazione. Inoltre, il rafforzamento militare del Pakistan, supportato dalla Cina, si inserisce in un contesto di tensioni regionali, come i recenti scontri aerei del 2025, che hanno evidenziato la vulnerabilità di alcuni asset indiani.
Nello stesso tempo l’India non ha grosse possibilità di trovare alternatife al J-35. AMCA è un progetto che, nella migliore delle ipotesi, richiederà almeno cinque anni per essere disponibile. La soluzione più rapida sarebbe quella di acquistare gli F-35 americani, ce perfino potrebbero essere presi dalle linee produttive e di assemblaggio attualmente attive in diversi paesi, ma, nonostante la disponibilità di Trump e JD Vance alla vendita, difficilmente gli USA accetteranno un trasferimento tecnologico completo. La Russia ha offerto il Su-57 con trasferimento completo della tecnologia, ma la Russia li produce a bassa cadenza, e l’India dovrebbe creare una linea produttiva da zero, con tecnologie di cui non è esperta. La proma soluzione dà aerei subito, la secondo li dà completi.
Il trasferimento dei J-35A non è solo una questione militare, ma un segnale geopolitico. La Cina utilizza il Pakistan per controbilanciare l’influenza indiana e statunitense nell’Indo-Pacifico, consolidando la sua posizione come fornitore di armamenti avanzati. Con questa fornitura Nuove Delhi vedrà un’accentuazione della propria sindrome dell’accerchiamento, ma senza grossi investimenti non potrà reagire a qusta offensiva tecnologica pakistana.
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