Analisi e studi
Cina: nonostante gli stimoli l’export rallenta e i prestiti calano. Bisognerà dare di più
I dati cinesi sono buoni, ma probabilmente non abbastanza per sostenere la crescita economica che si è posta come obiettivo. Anche se i dati sono positivi, ci vorrà qualcosa di più come stimolo
Non è solo la borsa a pensarte che ci vuole un po’ più di stimolo interno all’economia, anche altri segnali vanno in questa direzione. Soprattutto perchè sembra sempre più difficile rilanciare l’economia cinese con l’export, e oggi ne abbiamo avuto un segnale..
Le esportazioni dalla Cina sono cresciute solo del 2,4% a/a nel mese di settembre 2024, raggiungendo i 303,71 miliardi di dollari, un valore inferiore alle previsioni del 6% e in calo rispetto al massimo di 17 mesi registrato ad agosto (8,7%), a causa della debolezza della domanda globale.
Si è trattato del quinto mese consecutivo di crescita delle spedizioni, ma del ritmo più contenuto da aprile, a causa dell’effetto base, dopo che nello stesso periodo dell’anno scorso le esportazioni si erano contratte di un 8,55% rivisto.
Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate del 2,2% e quelle verso i Paesi ASEAN del 5,5%. Sono aumentate anche le spedizioni verso l’UE (1,3%) e la Russia (16,6%).
Per i primi nove mesi del 2024, le vendite sono aumentate del 4,3% a 2,62 trilioni di dollari, sostenute da prodotti in plastica (5,3%), tessili (2,9%), alluminio grezzo e materiali in alluminio (11,8%), prodotti meccanici ed elettronici (6,1%), macchinari generali (11,1%) ed elettrodomestici (13,5%). Nel periodo, le esportazioni sono cresciute verso Stati Uniti (2,8%), Hong Kong (9,8%), Taiwan (10,6%), Russia (2,4%), India (2,6%), Regno Unito (0,2%), America Latina (11,7%), UE (0,9%) e ASEAN (10,2%).
Ecco il realtivo grafico
La Cina quindi dovrebbe puntare maggioremente sullo sviluppo di consumi e investimenti interni, piuttosto che su esportazioni che rallentano e sono instabili.
Un altro segnale non positivo per l’economia è la crescita dei prestiti non entisiasmante, nonostante la politica espansiva della Banca Centrale. Le banche cinesi hanno esteso 1.590.000 miliardi di CNY in nuovi prestiti in yuan a settembre 2024, superando i 900 miliardi di CNY del mese precedente, ma mancando le aspettative del mercato che prevedevano l’aggiunta di 1.900 miliardi di CNY di nuovo credito al sistema finanziario.
Si è trattato dell’importo più basso di nuovi prestiti estesi per il mese di settembre dal 2018, mantenendo la striscia di aggregati di credito sottotono da parte della PBoC e aumentando il pessimismo sulla possibilità che Pechino sia in grado di fornire la quantità necessaria di sostegno monetario e fiscale per stimolare un’economia in rallentamento e raggiungere l’ambizioso obiettivo di crescita del 5% nell’anno.
Inoltre, il totale dei finanziamenti sociali è salito a 3.760.000 miliardi di CNY nel periodo in esame, soddisfacendo in parte il consenso dei mercati finanziari. I dati si sono tradotti in una crescita dei prestiti in essere dell’8,1% sull’anno, mancando le stime di una crescita dell’8,3% e rallentando rispetto al balzo dell’8,5% del mese precedente.
In realtà i prestiti hanno un andamento ciclico, legato alle ferie cinesi, ma comunque il trend è calante , come si vede dal seguente grafico:
Il calo, se vedete, è significativo rispetto al settembre dei due anni precedenti. Qeesto significa che le aziende e i privati non sentono necessità di chiedere prestiti al sitema bancario perché non consumano o chiedono investimenti.
Se il govenro vuole veramente raggiungere i suoi obiettivi economici dovrà trovare il modo di metterci più soldi.
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