Cina: Moody’s conferma il rating, ma mette l’outlook in negativo

Anche se la decisione sul rating cinese avrà una ricaduta minima, anzi praticamente nulla, comunque ha un suo peso informativo.

.Moody’s ha confermato il rating creditizio della Cina ad A1 il 5 dicembre, ma ha rivisto l’outlook da “stabile” a “negativo”, citando rischi amplificati derivanti da una crescita economica sostenuta e inferiore a medio termine e dalla ristrutturazione in corso del settore immobiliare.

Inoltre, sono sorte preoccupazioni a causa delle crescenti prove di assistenza finanziaria concessa dal governo e dal settore pubblico in generale ai governi regionali e locali (RLG) e alle imprese statali (SOE) finanziariamente in difficoltà, che pongono significativi rischi al ribasso per la salute fiscale e la stabilità economica della Cina e della sua robustezza istituzionale. Nello stesso tempo però se il governo centrale non intervenisse i rischi d’insolvenze locali sarebbero enormemente più alti e gli eventi avversi potenzialmente perfino più dannosi.

Moody’s prevede inoltre una crescita annua del PIL del 4,0% per la Cina sia nel 2024 che nel 2025, e parliamo di un PIL la cui rilevazione ha recentemente suscitato dei dubbi perfino fra le autorità cinesi.

Il rating creditizio di Standard & Poor’s per la Cina è pari ad A+ con outlook stabile. Il rating creditizio di Fitch per la Cina è stato riportato l’ultima volta ad A+ con outlook stabile. Il rating creditizio di DBRS era pari ad A con outlook stabile. Ora bisognerà vedere quali saranno le eventuali revisioni prossime di questi enti di certificazione.

Il rating non ha un peso immediato né importante sul debito cinese, anche perché quello esterno è piuttosto limitato, circa il 15% del PIL, e, pur essendo stato in crescita negli ultimi anni, sembra essersi stabilizzato:

In realtà i problemi possono essere, soprattutto, per i mercati finanziari cinesi, che sono in sofferenza, come mostra l’indice composite cinese:

Vedremo nei prossimi giorni come reagiranno i mercati.