Economia
Cina: la Banca Centrale interviene per rassicurare sul debito locale, ma l’economia è stagnante
Il debito locale è fonte d’inquietitudine, e quindi la PBOC deve intervenire per rassicurare i risparmiatori sulla sua situazione e su quella degli istituti di credito che la gestiscono. Però le aziende non utilizzano il credito e la massa monetaria si sta contraendo. Tutti segni che l’economia non sta girando nel verso giusto
In un’intervista andata in onda sabato, il governatore della People’s Bank of China (PBOC) Pan Gongsheng ha dichiarato all’emittente statale CCTV che il numero di piattaforme di finanziamento delle amministrazioni locali e il livello del debito in essere hanno continuato a diminuire. Anche perché è stato ristrutturato…
Le piattaforme di finanziamento delle amministrazioni locali sono società che contraggono prestiti per conto di province e città, principalmente per finanziare progetti infrastrutturali come strade e porti. Il debito in scadenza della “maggior parte” di queste piattaforme di finanziamento è stato prorogato, ristrutturato o sostituito, ha dichiarato Pan, aggiungendo che i costi di finanziamento del debito pubblico locale sono diminuiti “in modo significativo”. Ha inoltre affermato che il numero di banche di piccole e medie dimensioni ad alto rischio si è “quasi dimezzato rispetto al picco”.
La banca centrale punterà a guidare la crescita “ragionevole” del credito e la costante diminuzione dei costi di finanziamento per le imprese e le famiglie, e a mantenere la stabilità “di base” del tasso di cambio dello yuan.
Pan ha dichiarato che le istituzioni finanziarie sono state incoraggiate ad aumentare il sostegno agli anelli deboli o nelle aree chiave, a soddisfare le “ragionevoli” richieste di finanziamento dei consumatori in modo più mirato e a studiare misure per migliorare il coordinamento delle politiche macro. “Nella prossima fase, rafforzeremo gli aggiustamenti anticiclici e anticiclici incrociati e ci concentreremo sul sostegno alle aspettative stabili, sull’aumento della fiducia e sul sostegno al consolidamento e al rafforzamento della ripresa economica”, ha dichiarato Pan.
Il fatto che il governatore della Banca centrale sia dovuto intervenire rassicurando sulla situazione del debito locale con dati di non facile asseverazione per gli esterni, è indicativo del fatto che la preoccupazione su questo tema fosse molto forte.
Evidentemente qualcosa non va
La pressione sul debito pubblico locale è solo uno dei numerosi venti contrari che l’economia cinese sta affrontando. Il Paese si trova anche nel mezzo di un crollo prolungato del mercato immobiliare, con una domanda di credito debole che si riflette in alcuni dei dati chiave sull’offerta di moneta e sui prestiti bancari del mese scorso. I dati ufficiali hanno mostrato che i nuovi prestiti bancari della Cina a luglio hanno toccato il minimo da 15 anni a questa parte, con soli 260 miliardi di yuan (36,5 miliardi di dollari), in calo di 85,9 miliardi di yuan rispetto a un anno prima.
Nello stesso mese, la massa monetaria cinese M1, costituita dal contante in circolazione e dai depositi a vista delle imprese e considerata un importante indicatore della fiducia delle imprese private, è scesa del 6,6% su base annua, raggiungendo un minimo storico. Ecco il relativo grafico:
La crescita del prodotto interno lordo (PIL) cinese è stata più forte del previsto, pari al 5,3% nel primo trimestre, ma si è leggermente moderata al 4,7% nel secondo trimestre. La PBOC ha tagliato il tasso di riferimento a breve termine e il tasso di riferimento sui mutui il 22 luglio, pochi giorni dopo la conclusione di una riunione di alto livello del Partito Comunista, e gli analisti si aspettano un ulteriore allentamento nei prossimi mesi.
La banca centrale cinese ha dato priorità alla stabilità del tasso di cambio dello yuan per ridurre il rischio di deflusso di capitali, dato che l’ampio differenziale dei tassi di interesse tra la Cina e gli Stati Uniti esercita una pressione di deprezzamento sullo yuan. Anche se nell’ultima seduta pa PBOC non ha ridotto i tassi , lo può sempre fare nel prossimo futuro, soprattutto dopo l’annunciato ritocco da parte della Federal reserve. La banca centrale non vuole portare a una svalutazione eccessiva dello yuan, ma, senza dubbio, senza una ripresa dei consumi interni, alla Cina non resterà che spingere l’export. Allora anche la svalutazione sarà un’arma utile per Pechino.
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