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Analisi e studi

Cina: il surplus commerciale si allarga, con più esportazioni e meno importazioni

La Cina vede ad agosto un forte aumento del surplus commerciale, legato a un forte aumento dell’export non seguito da un pari aumento dell’import. La UE soprattutto vede indebolirsi la propria posizione sul mercato cinese

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La Cina, nonostante le voci di crisi, sta inanellando degli ottimi surplus di bilancia commerciale, a dimostrazione che comunque la produzione industriale e la competitivtà non è diminuita, anzi, è probabilmente migliorata.

Le esportazioni dalla Cina sono aumentate dell’8,7% a/a nel mese di agosto 2024, il massimo da marzo 2023, raggiungendo un picco di 23 mesi di 308,65 miliardi di dollari, superando le previsioni del 6,5% e accelerando da un aumento del 7,0% a luglio.

Si è trattato del quinto mese consecutivo di crescita delle spedizioni, tra le solide vendite all’estero e nonostante le crescenti tensioni commerciali con l’Occidente.

Tra i partner commerciali, le esportazioni sono aumentate verso la Corea del Sud (3,4%), Taiwan (6,8%), l’UE (13,4%), gli Stati Uniti (4,9%) e i Paesi ASEAN (8,8%).

Per i primi otto mesi dell’anno, le vendite sono aumentate del 4,6% a 2,31 trilioni di dollari, sostenute dai prodotti agricoli (2,2%), dai prodotti in plastica (6,7%), dai prodotti tessili (3,5%), dall’alluminio grezzo e dai materiali in alluminio (10,8%), dai prodotti meccanici ed elettronici (6,5%), dai macchinari generali (12,0%), dagli elettrodomestici (14,7%) e dai circuiti integrati (22,0%). Durante il periodo, le esportazioni sono cresciute verso gli Stati Uniti (2,8%), Hong Kong (16,3%), Corea del Sud (13,3%), Taiwan (8,0%), Russia (3,2%), India (3,2%), America Latina (4,3%) e Paesi ASEAN (3,5%).

Ecco il grafico dell’export:

 

L’import invece è cresciuto in modo molto limitato, anno su anno.  Le importazioni in Cina sono aumentate dello 0,5% a/a a 217,63 miliardi di dollari nell’agosto 2024, mancando le stime del mercato del 2,0% e rallentando decisamente rispetto al balzo del 7,2% del mese precedente, a causa della fragile ripresa della domanda interna.

Gli arrivi sono cresciuti dagli Stati Uniti (12%) e dai Paesi ASEAN (5%), ma sono diminuiti dall’UE, indicando la progressiva decadenza economica del Vecchio Continente.

Ecco il grafico complessivo

I risultati di questo andamento sono ovvi: cresce il surplus di bilancia commerciale cinese, anche se non torna ai massimi. 

Nonostante la forte performance delle esportazioni di quest’anno, la seconda economia mondiale sta ancora vivendo un panorama economico misto e le crescenti tensioni commerciali stanno iniziando a rischiare di raffreddare il suo motore di crescita chiave.

Secondo un rapporto di Huachuang Securities della scorsa settimana, la Cina si trova in una posizione più vulnerabile rispetto al picco della guerra commerciale con gli Stati Uniti nel 2018-19, a causa di una domanda interna più debole, di una maggiore concentrazione di indagini contro le esportazioni nei settori a valore aggiunto e di sanzioni commerciali da parte di una gamma più ampia di Paesi.

“La fretta degli esportatori di anticipare le spedizioni sconvolgerà il ritmo delle esportazioni, intensificherà la volatilità dei dati sulle esportazioni e introdurrà l’incertezza sugli investimenti”, si legge nel rapporto redatto dagli economisti Zhang Yu e Xia Xue. “Le esportazioni attuali possono apparire molto robuste a causa di questo anticipo, ma potrebbe anche significare ‘sforare’ la domanda futura, portando potenzialmente a un brusco calo delle esportazioni una volta che i dazi saranno revocati”.

Comunque la Cina, se confrontata con la Germania e la UE, è un colosso di sanità industriale ed economica.


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