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Cina: il PMI manifatturiero si contrae per il quarto mese successivo

L’umore economico cinese non è ancora ottimale, anzi è sempre negativo, e questo mostra come una sensazione di crisi quasi permamente si stia insinuando anche nella Cina, sino a ieri campione di crescita.
Il PMI manifatturiero NBS ufficiale è salito a 49,3 nel luglio del 2023 da 49 a giugno, superando le previsioni di mercato di 49,2. Tuttavia, l’ultima stampa ha indicato il quarto mese consecutivo di calo dell’attività manifatturiera, in mezzo a una ripresa post-pandemica in rapida battuta d’arresto, con nuovi ordini (49,5 vs 48,6 a giugno) e vendite all’esportazione (46,3 vs 46,4) in calo per il quarto mese in di fila mentre l’attività di acquisto ha rallentato la propria discesa (49,5 contro 48,9).
Allo stesso tempo, l’occupazione è diminuita per il quinto mese consecutivo ed è stata a un tasso più elevato (48,1 vs 48,2). La produzione è cresciuta per il secondo mese consecutivo (50,2 vs 50,3).
Nel frattempo, i tempi di consegna sono stati leggermente modificati (50,5 vs 50,4). Sul fronte dei prezzi, i costi di input sono aumentati per la prima volta da marzo e il ritmo più veloce in cinque mesi (52,4 vs 45,0); mentre le spese di vendita sono diminuite per il quinto mese consecutivo, ma il più piccolo calo in quattro mesi (48,6 vs 43,9). Infine, il sentiment delle imprese è migliorato al massimo di quattro mesi (55,1 vs 53,4)
Quindi abbiamo il quarto mese successivo di calo, ma qualcosa,, molto lentamente, sta cambiando e l’uomore delle aziende potrebbe tornare positivo per l’autunno. L’elemento più preoccupante resta quello legato all’occupazione: in questo settore sembra che le aziende non vedano ancora uno sviluppo positivo, per cui difficilmente si assisterà a un calo della disoccupazione dovuto alla manifattura. Il problema della disoccupazione giovanile andrà avanti ancora per un po’ di tempo.

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