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Cina: il governo decide forti stimoli, ma quali saranno le conseguenze?

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La direzione cinese decide di dare uno stimolo all’economia, in un momento in cui la crescita sembra rallentare fortemente e la disoccupazione, soprattutto giovanile, non si riduce. 

La seconda economia più grande del mondo è cresciuta a un ritmo debole nel secondo trimestre poiché la domanda si è indebolita in patria e all’estero, aumentando la pressione sui responsabili politici affinché forniscano maggiori stimoli per sostenere la ripresa post-COVID.

La Cina intensificherà gli aggiustamenti della politica economica, concentrandosi sull’espansione della domanda interna, aumentando la fiducia e prevenendo i rischi, ha affermato l’agenzia di stampa statale Xinhua citando il Politburo, un organo decisionale di vertice del Partito comunista al governo.

“Attualmente, l’economia cinese sta affrontando nuove difficoltà e sfide, che derivano principalmente da una domanda interna insufficiente, difficoltà nel funzionamento di alcune imprese, rischi e pericoli nascosti in aree chiave, nonché un ambiente esterno cupo e complesso”, ha detto Xinhua citando il Politburo, dopo un incontro presieduto dal presidente Xi Jinping.

La Cina implementerà i suoi aggiustamenti macro “in modo preciso e energico” e rafforzerà gli aggiustamenti anticiclici, poiché il governo si attiene a una politica monetaria prudente e a una politica fiscale proattiva, ha affermato il Politburo.

Xinhua ha citato il presidente Xi che ha affermato durante un incontro separato che la Cina si adopererà per raggiungere i suoi obiettivi di sviluppo annuali. Questi sono attualmente limitati al 5%, che sembra tantissimo per l’Europa, ma per Pechino è il minimo di crescita.

Non è ben chiaro come avverrà l’intervento: si parla di un’azione sulla riserva obbligatoria, il tasso RRR, mentre si parla anche di un intervento a livello di reddito dei cittadini, per rilanciare la domanda interna, soprattutto nei settori auto ed elettronica. Un altro tipo di intervento potrebbe essere relativo al mercato immobiliare e al riequilibrio dell’offerta con la domanda locale. Nel campo delle costruzioni si parla della cancellazione di alcune limitazioni all’acquisto degli immobili.

Inoltre si parla di semplificazioni per l’attività delle aziende private, migliorandone l’ambiente operativo e di una stabilizzazione degli investimenti esteri.

Riusciranno queste spinte a rivitalizzare l’economia cinese? Sicuramente sembrano molto efficaci, ma il loro successo può avere due effetti collaterali imprevisti, ma forti:

  • prima di tutto possono risvegliare l’inflazione interna in modo eccessivo, con ricadute sui redditi reali dei cittadini;
  • in secondo luogo potrebbe comportare un aumento dei prezzi internazionali delle materie prime, soprattutto petrolifere. Un aumento del prezzo del petrolio e delle altre materie prime energetiche. Questo porterebbe a una spinta stagflazionistica verso gli altri paesi, che potrebbero contrarre i consumi, con ricadute anche sull’economia cinese.

 


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