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Cina: i nuovi lockdown avvengono fra caos e scontri

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I disperati residenti cinesi si sono azzuffati per il cibo e hanno svaligiato gli scaffali nel tentativo di rifornirsi di provviste, prima di essere costretti a subire la segregazione più rigida del mondo. La città di Chengdu – che ospita 21 milioni di persone – è stata chiusa dopo che sono state registrate solo 157 nuove infezioni, mentre Pechino continua a perseguire la sua politica “zero-Covid”.

Le immagini scioccanti condivise da What’s On Weibo hanno mostrato residenti in preda al panico che si affannavano a cercare provviste nei supermercati, con tafferugli per gli ultimi resti di carne e riso.

Le auto sono state viste piene di carne, verdure e uova mentre la gente del posto affollava i negozi, svuotava gli scaffali e si preparava al peggio.

Un residente ha detto che “tutti stavano facendo follemente scorta di beni” sulla scorta di quanto accaduto a Shanghai, colpita da carenza di cibo durante la serrata. Ormai tutti impazziscono e fanno scorte assurde prima dei lockdown, dato che il governo si è dimostrato non in grado di garantire sempre le forniture essenziali.

I filmati hanno mostrato code chilometriche di milioni di persone in fila per essere sottoposte al test, con i siti di analisi attivi 24 ore su 24.

Però quella Chengdu non è stata la sola condizione difficile vissuta in una città cinese. A Wuhan, dove tutta la vicenda del covid è iniziata, alcuni casi hanno fatto temere l’instaurazione del lockdown e questo si è tramutato in una serie di manifestazioni che, a loro volta, sono diventati scontri duramente repressi dalla polizia, come è possibile vedere dai video qui allegati

La Cina è l’ultimo paese che sia ancora legato alla politica del Covid zero, che attualmente sta bloccando diverse città anche in zone industrialmente essenziali come lo Shenzhen.