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Il Grande Freddo della Cina: crollano le importazioni di GNL, scenari stravolti per l’Energia globale
La domanda di GNL della Cina è in forte calo, ridisegnando i mercati mondiali. Analizziamo le cause, dall’accordo con la Russia alla crisi interna, e le conseguenze dirette sui prezzi e sulla disponibilità di gas per l’Europa.

Negli ultimi anni, la Cina si era imposta come il più grande importatore mondiale di Gas Naturale Liquefatto (GNL), superando il Giappone dal 2021. La sua domanda apparentemente insaziabile ha ridisegnato i flussi energetici asiatici, con Pechino responsabile di oltre il 40% della crescita delle importazioni nel continente. Ora, però, questo dominio è in crisi: assistiamo a un crollo prolungato e profondo delle importazioni cinesi che sta inviando onde d’urto in tutto il mondo.
I numeri del crollo
Secondo i dati di tracciamento delle navi di Kpler , le importazioni cinesi di GNL a giugno 2025 sono stimate a 5 milioni di tonnellate, segnando un pesante calo del 12% su base annua. Si tratta dell’ottavo mese consecutivo di declino. Nei primi quattro mesi del 2025, le importazioni sono precipitate a 20 milioni di tonnellate, un crollo netto rispetto ai 29 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Le previsioni per l’intero anno indicano ora una contrazione tra il 6% e l’11%.
Questa tendenza smentisce le proiezioni che vedevano la domanda cinese di GNL crescere fino al 2035, segnalando un cambiamento epocale nei flussi energetici globali.
Le Cause Dietro la Svolta Inaspettata
Diversi fattori stanno guidando questo drastico cambiamento:
- L’abbraccio Russo e i Gasdotti: La Cina ha aumentato significativamente le importazioni di gas tramite gasdotti dalla Russia e dall’Asia Centrale, oltre ad aver incrementato la produzione interna del 6%. Il gas via tubo rappresentava già il 41% delle importazioni nel 2023. La Russia sta accelerando questa strategia per riorientare le sue esportazioni dall’Europa all’Asia. Il gasdotto Power of Siberia 1 raggiungerà la piena capacità di 38 miliardi di metri cubi (bcm) entro il 2025, e il nuovo progetto Power of Siberia 2 mira ad aggiungere altri 50 bcm all’anno.
- Il Gelo Geopolitico con gli USA: Le tensioni commerciali tra Washington e Pechino hanno portato la Cina a interrompere le importazioni di GNL statunitense da marzo 2025, in seguito a un dazio punitivo del 125% imposto dall’amministrazione Trump. Di conseguenza, Pechino si è rivolta a fornitori asiatici come il Qatar e l’Indonesia.
- La Frenata dell’Economia Interna: La debole domanda industriale, causata dal rallentamento economico generale, da un mercato immobiliare in crisi e da minori investimenti esteri, ha ridotto drasticamente il consumo di gas. L’OCSE prevede che la crescita del PIL cinese si indebolirà, passando dal 5,0% del 2024 al 4,3% nel 2026. Un inverno più mite ha ulteriormente ridotto la domanda per il riscaldamento.
Le conseguenze sui mercati mondiali
Il crollo della domanda cinese sta avendo effetti a catena, alcune delle quali riguardano anche l’Italia. Prima di tutto più Gas per Tutti: il calo della domanda cinese sta liberando volumi significativi di GNL, allentando la pressione sull’offerta per altri paesi asiatici (Giappone, India) e soprattutto per l’Europa. Quindi prezzi più bassi, con quelli spot del GNL in Asia, scesi a circa $11/MMBtu a maggio 2025 dal picco di $16.50/MMBtu di febbraio.
L’interruzione delle importazioni dagli Stati Uniti mette a rischio contratti a lungo termine per un valore di 20 milioni di tonnellate all’anno. Gli acquirenti cinesi stanno ora rivendendo i carichi statunitensi all’Europa e cercando nuovi accordi in Asia e Medio Oriente, minando la crescita delle esportazioni americane.
Non solo gas: anche il petrolio rallenta
La crisi non si limita al gas. Nel 2024, la Cina ha registrato per la prima volta un calo della domanda di carburanti per il trasporto (benzina, diesel, cherosene). L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha dichiarato che la domanda cinese di petrolio per la combustione ha già raggiunto il suo picco storico, segnando la fine di un’era
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