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Economia

Cina: cosa sta veramente succedendo dopo i Dazi (ed è un disastro)

L’imposizione di tariffe al 145% da parte degli Stati Uniti paralizza le spedizioni, accumula container nei porti cinesi e mette in ginocchio le fabbriche esportatrici. Il caos inizia a regnare in Oriente

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La recente escalation nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina sta avendo effetti dirompenti sulla catena di approvvigionamento cinese. L‘introduzione di un dazio statunitense del 145% sulle merci cinesi, entrato ufficialmente in vigore, ha innescato un blocco quasi totale delle operazioni di trasporto merci dai principali hub di esportazione cinesi.

Porti al Collasso: Container Accumulati e Navi Cancellate

Filmati e testimonianze dirette dipingono un quadro critico nei principali porti cinesi. A partire dall’11 aprile, scali fondamentali come quelli dello Zhejiang, del Guangdong, di Shanghai (in particolare Yangshan e Waigaoqiao) e persino Hong Kong, hanno visto le loro banchine riempirsi di container in attesa di spedizione, mentre le operazioni di carico si sono quasi fermate [source: 1, 2].

Inizialmente, si è assistito a una corsa per caricare le merci sulle navi dirette negli USA prima dell’entrata in vigore dei dazi. Tuttavia, dopo l’annuncio delle tariffe punitive, l’attività è crollata. Già dal 10 aprile, le navi cargo dirette verso gli Stati Uniti erano quasi scomparse dai porti come Shanghai. La situazione è analoga nel porto di Yantian, nel Guangdong, dove i container si accumulano e pochissime navi salpano.

Fonti del settore, come un operatore della Costco Shipping a Yangshan, confermano numerose cancellazioni sulle rotte USA-Cina. Le compagnie di navigazione stanno consolidando i carichi, unendo tre navi in due e poi in una, anche a costo di viaggiare parzialmente vuote, poiché non è più sostenibile coprire i costi della capacità inutilizzata .

Si stima che circa la metà della capacità di spedizione sulle rotte USA-Cina verrà cancellata nel prossimo futuro, un disastro colossale per chi queste merci le produceva . Anche il mercato del trasporto aereo è gravemente colpito, con previsioni di un calo del 90% delle spedizioni aeree verso gli USA e tagli ai voli cargo da parte delle principali compagnie .

L’economia reale ssta avendo problemi

L’Impatto Devastante dei Dazi sull’Industria

L’effetto dei dazi si ripercuote violentemente sul tessuto produttivo. Molti esportatori hanno sospeso le operazioni, in attesa di sviluppi . Le fabbriche nelle province a forte vocazione esportatrice come Zhejiang e Guangdong hanno quasi fermato la produzione, con i magazzini pieni di merci invendute.

La situazione è drammatica per molti imprenditori. Un operatore del trasporto merci esprime la sua disperazione: “Hanno aumentato i dazi di un altro 50%… i clienti stanno ritirando le loro spedizioni a camion interi. Come dovrei vivere?” . Le testimonianze si moltiplicano: “I clienti che esportano negli Stati Uniti hanno quasi tutti annullato gli ordini e non trattengono nemmeno le caparre”  Un altro commento da un’azienda di commercio estero dello Zhejiang: “I clienti ci hanno chiesto urgentemente di fermarci” . Insomma un tragico disastro.

I settori più colpiti sono tessile, abbigliamento, elettronica e componentistica auto. Un esempio emblematico è quello di un produttore tessile che, per una commessa di tessuto in poliestere da 200.000 dollari che prima generava 50.000 dollari di profitto, ora si trova a perdere 40.000 dollari a causa dei nuovi dazi. Il proprietario di una fabbrica di componenti auto nel Guangdong lamenta: “Merci per 2 milioni di yen sono accatastate come montagne… Se continua così per altri 3 mesi, queste macchine varranno solo come rottame”.

Anche il settore dell’e-commerce transfrontaliero è in crisi profonda. Molti venditori, come David Fang di Shenzhen su Amazon, sono stati costretti ad aumentare i prezzi del 30%, tagliare la pubblicità e riorientare le risorse verso mercati diversi dagli USA. Wong Shing, presidente della Shenzhen Crossborder E-commerce Association, parla di “shock senza precedenti”, avvertendo che la pressione sulle PMI potrebbe portare a un forte aumento della disoccupazione interna.

le fabbriche cinesei che lavoravano su subfornitura occidentale si stanno svuotando

Reazioni e Prospettive Future

Mentre Pechino risponde con dazi al 125% sui beni USA e dichiara di voler “combattere fino alla fine” , l’incertezza domina. Funzionari come Victor Gao minimizzano la perdita del mercato USA (“Non ci interessa”), una posizione che stride con la realtà vissuta da imprese e lavoratori, molti dei quali sono disperati perché hanno perso lavoro e investimenti nell’arco di un mese.

L’economia cinese moderna, fortemente integrata nel commercio globale e dipendente dalle esportazioni, rischia conseguenze pesantissime dalla perdita del mercato americano, stimato al 15% dell’export totale.

Il pessimismo si diffonde: “Il 2025 sarà duro, ma non mi aspettavo che fosse così difficile” . Un blogger sottolinea come la crisi del commercio estero si ripercuota a cascata su tutta l’economia interna che , precedentemente, non era particolarmente ricca . La sensazione di impotenza è palpabile. La crisi attuale evidenzia la vulnerabilità di un modello economico fortemente orientato all’export di fronte a shock commerciali di questa portata.


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