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Analisi e studi

Cina: cadono gli indici previsionali manifatturieri, la manifattura non tira

Il calo degli indici previsionale viene a mostrare una situazione non positiva, legata a una domanda interna non brillante e all’export che sta rallentando.

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Gli indici previsionali manifatturieri cinesi stanno rivelando una situazione non positiva per l’economia .

Il Caixin China General Manufacturing PMI è scivolato a 49,8 nel mese di luglio 2024 rispetto al 51,8 di giugno, mancando le previsioni del mercato di 51,5, ed andando in area di contrazione.

Si è trattato del primo calo dell’attività di fabbrica dallo scorso ottobre, in quanto i nuovi ordini si sono ridotti dopo la crescita degli 11 mesi precedenti, a causa delle condizioni di domanda contenute e delle riduzioni dei budget dei clienti.

Inoltre, i livelli di acquisto sono diminuiti per la prima volta dall’ottobre 2023, portando a un nuovo esaurimento delle scorte di acquisti e prodotti finiti in aumento. L’occupazione è rimasta relativamente stabile, con un calo minimo.

Nel frattempo, la produzione è cresciuta il meno possibile in nove mesi, a causa di un rallentamento degli ordini esteri. Separatamente, i tempi di consegna si sono allungati per il secondo mese, rispetto a giugno.

Per quanto riguarda i prezzi, i prezzi di vendita sono diminuiti per la prima volta da maggio, a causa dell’aumento della concorrenza. Nel frattempo, l’inflazione dei costi di produzione si è ridotta al minimo dell’attuale sequenza di quattro mesi. Infine, il sentimento è migliorato rispetto al minimo di quasi 5 anni di giugno, grazie agli sforzi di sviluppo commerciale e al lancio di nuovi prodotti.

Ecco il relativo grafico:

Anche l’indicatore NBS, dell’istituto nazionale di statistica, della manifattura indica un peggioramento a luglio:

 

I dati settoriali hanno indicato che il nuovo calo dei nuovi ordini ha riguardato prevalentemente gli investimenti e i beni intermedi, mentre il settore dei beni di consumo ha registrato una leggera espansione a luglio.

Il problema è di consumi interni e di export.

Per stimolare i consumi, la Cina ha annunciato la scorsa settimana che circa 150 miliardi di yuan (20,8 miliardi di dollari) dell’emissione di obbligazioni del Tesoro speciali ultra-lunghe da 1.000 miliardi di yuan sovvenzioneranno la sostituzione di vecchi elettrodomestici, automobili, biciclette elettroniche e altri beni. Per quanto questo annuncio sia positivo, non ha invertito il sentire poco ottimista del mercato.

La crescita del commercio estero della Cina nella seconda metà dell’anno deve affrontare numerosi ostacoli, tra cui gli elevati rischi geopolitici, le interruzioni della catena di approvvigionamento dovute al protezionismo, la congestione dei trasporti e l’aumento delle spese di spedizione.

la situaazione quindi non è ottimale neanche in Oriente. Il governo sta intervenendo, ma il rilancio dell’export non sarà facile.


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