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Chi siamo: io e Avanchair di Andrea Depalo.

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Mi chiamo Andrea Depalo e la mia esperienza personale mi ha portato a pensare, fin da ragazzo, a come risolvere il problema di una più agevole mobilità per me e per quelli che condividono con me l’esperienza di un una ridotta mobilità a causa di malattie congenite, traumi alla nascita, traumi sportivi o altri eventi traumatici di varia natura.

Col tempo mi sono reso conto che non ero solo: recenti studi hanno dimostrato che in Europa e USA ci sono complessivamente oltre 27 milioni di persone in condizioni simili o analoghe alla mia (che potrebbero potenzialmente beneficiare di una sedia progettata per adattarsi meglio alle loro esigenze). In tutto il mondo si parla di 68 milioni di utenti.

Quando mi sono reso conto che non siamo in pochi mi sono effettivamente sentito meno solo, ma ho anche capito che il male comune non è mai un mezzo gaudio…. e anzi, neppure gli somiglia.

Sapere che attualmente circa il 55,4% degli utilizzatori di sedie a rotelle esistenti ha difficoltà nel compiere le più semplici operazioni di trasferimento( ad esempio dalla sedia a rotelle al letto), non le rende più facili né a me né a loro.

Alcuni anni fa, invece, un incontro decisivo ha cambiato qualcosa.

E’ stato quando ho incontrato, quasi per caso, Emilio Rigolio, un piccolo imprenditore artigiano della nostra sana Lombardia che mettendo a disposizione la propria struttura aziendale, mi ha aiutato a passare dallo studio allo sviluppo di un prototipo che ho successivamente battezzato Avanchair.

Attualmente quello sviluppato è il miglior prototipo di sedia a rotelle Avanchair anche se per noi si tratta comunque della “Avanchair 1”.

Non esiste attualmente al mondo un’altra tipologia di sedia a rotelle che possa analogamente promettere i vantaggi di Avanchair.

Lo scopo del progetto è aiutare le persone disabili sostenendole nelle difficoltà che incontrano nella vita quotidiana. Ecco perché s’intendeincludere, già in fase di progettazione, una combinazione di sensori e soluzioni meccaniche integrate, mirate a creare un prodotto che possa diventare parte reale della vita quotidiana dei disabili, contribuendo ad aumentarne l’autonomia, la sicurezza e di conseguenza l’autostima: favorendol’inclusione delle persone, si favorisce l’attuarsi delle loro progettualità.

Avanchair rispetto ad altri ausili, incorpora elementi di novità focalizzati a supportare gli utenti durante le attività della vita quotidiana (ADL) e le attività strumentali della vita quotidiana (IADL). I vantaggi sono pertanto apprezzabili, in particolare nel trasferimento dalla carrozzina all’ambiente circostante come nei passaggi dalla sedia al letto, ai servizi igienici et cetera.

In particolare, Avanchair offre due vantaggi mai offerti in precedenza da altri dispositivi: la possibilità di trasferirsi autonomamente e l’ingombro ridotto.

In altri prototipi, frutto di ricercheuniversitarie statunitensi, questi vantaggi non sono presenti.

Nel dettaglio: in una prima tipologia di prototipo l’utente potrebbe non essere in grado di trasferirsi autonomamente perché il dispositivo che permette il trasferimento necessita di una terza persona con funzioni di supervisione; nella seconda tipologia, l’ingombro complessivo è talmente più elevato, rispetto a una normale sedia a rotelle motorizzata, da risultare scoraggiante se non addirittura avvilente.

Inoltre questi prototipi non sono stati a oggi ingegnerizzati per la produzione e non sono in programma piani di sviluppo da parte delle università coinvolte.

Infine, il progetto che sta alla base di Avanchair mira a semplificare la relazione con l’ambiente e a fornire la possibilità di interfacciarsi e interagire direttamente con i sistemi di trasporto pubblico e privato, guardando anche aiveicoli elettrici.

Oltre a ciò, Avanchair includecaratteristiche tese a migliorare la sicurezza, l’autonomia e l’integrazione sociale dell’utente disabile attraverso tecnologie IOT, includendo anche una suite di sensori per il monitoraggio dei parametri vitali e per le operazioni di teleassistenza. A ciò si aggiunge la connettività con piattaforme e-health e smart cities.

Al momento, sto sviluppando il progetto Avanchair con l’azienda di EmilioRigolio, che ha 40 anni di esperienza nella progettazione e nella realizzazione di soluzioni innovative nei settoridell’automazione industriale e della robotica.

Insieme stiamo lavorando al miglioramento ulteriore del prototipo, basato sui brevetti internazionalidepositati.

Ho avuto l’opportunità di presentare il progetto Avanchair al Consigliere Regionale Andrea Monti e al Vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala. Entrambisi sono dimostrati molto attenti aisuoi contenuti innovativi.

Spero che le Istituzioni riescano, anch’esse, a sostenere e fare da volano a questa mia idea, come lo hanno fatto gli imprenditori e gli artigiani che hanno creduto in questo progetto.

Spero anche che ciò possastimolare altri a fare della propria disabilità un’occasione per mettersi alla prova, creando altri progetti altrettanto utili.

 


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