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cchjuPILupettutti?

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somaro volante

Oggi, 6 agosto ’14, sono stati rilasciati da ISTAT i dati relativi al PIL italiano, sia trimestrale (-0,2%) che annuale (-0,3%) e che hanno riportato tecnicamente in recessione l’Italia (occorrono 2 trimestri di PIL negativo perché accada) per undicesima volta da quando è scoppiata la crisi nel 2008. Per molti è stata una doccia fredda ma, per chi come me, è avvezzo ai numeri e ha passione per i grafici non è stata assolutamente una sorpresa.
Questa mattina, prima del rilascio, mi ero esposto indicando una decrescita compresa tra il -0,3% e il -0,5%: non sono il divino Otelma, ho solo interpretato correttamente la situazione attuale e quanto vedo in giro.

Deluso sarà sicuramente Renzi, che DAVVERO aveva sperato che con l’obolo dato in busta paga credeva possibile il miracolo della ripresa dei consumi. Il primo ministro, eletto da una miserrima riunione condominiale e che si è insediato dopo altri DUE governi NON eletti, dice che ha dato 80 euro in più al mese a 11 milioni di lavoratori: io sostengo che, grazie ai vincoli inseriti (redditi e peso delle buste paga), l’obolo per intero l’ha ricevuto (forse) UN milione di lavoratori, mezzo obolo avrà interessato 5 milioni dei rimanenti, mentre ad altri 5 milioni è toccato poco e niente. Morale della favola: l’annuncio dato prima del voto €Uropeo è stato solo ed esclusivamente una RECLAME, pura pubblicità per i fessi che successivamente l’hanno votato.

Già da qualche giorno abbiamo visto Padoan (min. dell’economia) mettere le mani avanti: “la ripresa è troppo debole (???) ma non ci saranno manovre aggiuntive e soprattutto non c’è alcun rischio trojka”.
Doveva sicuramente sapere qualcosa, anche se di certo non si aspettava una tale botta.
Il giovin virgulto fiorentino, insieme al suo “gabinetto”, ha fatto i conti su di una crescita presunta del PIL che a novembre 2013 era addirittura del +1,1%, rivista poi a +06% in aprile 2014, rivista ancora in ribasso a fine giugno (+0,3%) e che oggi si presenta con tutta la sua violenza per quella che è: una perdita secca pari a 4,5 miliardi in meno del PIL dell’anno passato, ovvero, invece di avere una crescita del +1,1%, pari a + 16,5 miliardi si troveranno a fronteggiare un bel – 21 miliardi di impegni già presi (16,5 quella stimata che non c’è, sommata ai -4,5 reali). La prossima manovra aggiuntiva che INDEROGABILMENTE ci sarà in autunno sarà pari a 20/22 miliardi se non peggio.
Checché ne dicano Padoan e compagnia bella.
Voglio ricordare che un ammanco di 21 miliardi significa andare ben oltre il 3% del deficit “patteggiato” con la tirannia €urocratica e costoro si faranno sentire al più presto.
Per come la penso, sempre con i numeri dalla mia parte, il debito pubblico avrà una nuova potente impennata (avevo stimato giorni fa il totale di 2220 miliardi per fine anno, con rapporto debito/PIL poco sotto al 149%), mentre l’economia reale continuerà a contrarsi, accentuando ancor maggiormente la dinamica vista sinora: credo che un altro buon 30% delle attività ancora in essere chiuderà i battenti entro fine anno, incancrenendo ancora maggiormente la raccolta tributaria e mettendo in guai ancora più grossi le banche che avanzano denaro da questi zombie finanziari (ricordo che la media nazionale degli insoluti bancari è pari al 25%, con punte del 35 nel sempre più inguiato sud, ed è in costante aumento).
Non è un caso che le vendite di borsa in questi giorni riguardino soprattutto il comparto bancario: il rischio che mamma-Stato debba mettere mano al portafogli (accumulando nuovo debito pubblico) è più che concreto, basti vedere cosa è accaduto alla maggiore Banca portoghese (buco di 5 miliardi che lo Stato dovrà coprire, che prenderà, neanche a dirlo, a debito).

Allora siete ancora convinti che il problema è il DEBITO PUBBLICO? Questo è solo il risultato del DEBITO PRIVATO INESIGIBILE che per non far fallire le banche viene ADDOSSATO allo Stato e che perciò diventa poi PUBBLICO, ovvero lo dovremo pagare tutti noi.
Come al solito si privatizzano i profitti e si statalizzano le perdite.

Credo che babbo natale quest’anno ci porterà in dono l’insediamento della trojka che sarà caldeggiato da tutti coloro che credono alla storiella degliitalianichehannovissutoaldisopraleloropossibilità e che, in fondo, tale jattura ce la meritiamo tutta.

Qualche ora prima del dato sul PIL l’istituto di statistica tedesco ha fatto sapere che in giugno la produzione industriale germanica è crollata del -3,2%, dopo che a maggio era stata già del -1,6%. Cosa sta accadendo alla potente locomotiva teutonica? Elementare: i Paesi in deflazione in €urozone aumentano e non consumano più quanto avrebbero voluto e desiderato gli amici tedeschi: -10,2% l’export verso il resto della UE. Questa è la volta buona che dovranno DAVVERO cominciare ad esportare verso Cina ed India, essì, perché sino ad oggi ci hanno raccontato BALLE COLOSSALI: la sola Grecia, ai tempi belli, importava dalla Germania 4 volte più dell’India (12 milioni di abitanti contro 1200), mentre con la Cina la propria bilancia commerciale è stata SEMPRE in passivo strutturare, tra i 20 e i 30 miliardi di dollari l’anno….

Beata ignoranza: ti dicono che l’asino vola e anziché informarti provi a volare anche tu.

Gente strana la razza italiona

Roberto Nardella


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