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CASO MONTANELLI: ma secondo voi a lui interesserebbe veramente qualcosa della statua?

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Indro Montanelli è riuscito ad essere un personaggio di cui discutere perfino  dopo morto. Nel mezzo delle polemiche pseudo razziali, importate e manovrate ad arte,  è caduto anche lo scrittore e giornalista giornalista di Fucecchio, noto caratteraccio. Vi è caduto perchè ammise, nel 1972, che quando era ufficiale degli “Ascari”, cioè delle truppe indigene, nella guerra d’Abissinia, sposò una ragazzina locale di 12 anni.

Quando narrò il fatto Montanelli si giustificò dicendo che era l’uso locale e che incontrò anni dopo la ragazza, risposatasi con un suo ex sottufficiale e che aveva dato il nome Indro ad uno dei suoi figli. Questo già basterebbe ad indicare il suo risentimento nei suoi confronti… Però passiamo oltre su questi fatti: i giustizialisti moderni fanno, a loro modo con ragione, notare che lui non avrebbe dovuto commettere questo fatto che, oggi , sarebbe indicato come violenza carnale. Tra l’altro su migliaia di ufficiali italiani in Africa Orientale, su centinaia di migliaia di ufficiali europei nelle colonie africane, coloro che ebbero il coraggio di ammettere pubblicamente questi fatti, ammettendo che, se fosse stato in Europa, si sarebbe guardato dallo sposare una dodicenne. Ancora oggi qualche decina di migliaia di uomini prende un aereo per il turismo sessuale, senza neanche la giustificazione bellica, ma il problema è Indro Montanelli.

Il fatto è che se Montanelli fosse vivo, lui stesso sarebbe il primo a voler demolire la propria statua: quando un uomo diventa una statua diventa un simbolo morto, nel bene e nel male. I suoi fatti, le sue opere, si cristallizzano e diventano, appunto, statue, da venerare o da abbattere.  Nei suoi libri Montanelli più volte descrisse il momento in cui gli uomini diventavano statue, mostrandogli proprio in questi momenti quelli in cui iniziava la decadenza fisica e morale. Seriamente, pernsate che con il suo caratteraccio Montanelli volesse essere una statua? Maddai… Probabilmente riserverebbe lo stesso disprezzo per chi gli ha costruito la sua statua e per chi la vuole demolire. Magari apprezzerebbe di più chi ancora legge i suoi libri o i suoi articoli, come quelli sulla Guerra d’Inverno del 1939, o sulla Repressione della rivoluzione Ungherese del 1956. Quando i regimi  comunisti cercarono di abbattere popoli liberi, lui fu uno dei pochi sul campo a narrare quello che accadeva con realismo, eppure molti di quelli che oggi voglio abbattere la sua statua, all’epoca avrebbero sparato sul popolo affamato di libertà. Basterebbe ricordare che il presidente Napolitano nel 1956 gridò un suo famoso discorso in cui elogiava le “Armate liberatrici” staliniane. Secondo voi Montanelli vorrebbe veramente una sua statua?

Probabilmente invece il giornalista inorridirebbe di fronte a questo:

questa specie di monolito è la statua di Winston Churchill a Londra, impacchettata per evitare altri danneggiamenti da parte dei manifestanti del BLM. Nel momento in cui una nazione si deve vergognare di un suo simbolo democratico, di colui che ne salvò la democrazia contro il nazismo, allora deve veramente preoccuparsi del proprio futuro. Ecco, questo  avrebbe interessato Montanelli, molto più di una propria inutile statua., cioè di come si possa distruggere la cultura ed il senso civico di un popolo portando i cervelli all’ammasso della stupidità.


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