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Caso Epstein, i Clinton convocati dal Congresso. Chiamati a testimoniare anche ex capi di FBI e Giustizia

La Commissione di Vigilanza del Congresso americano, guidata dal repubblicano James Comer, emette mandati di comparizione per figure di altissimo profilo. L’indagine punta a far luce su possibili negligenze e coperture istituzionali in uno degli scandali più controversi della storia recente.

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Svolta nell’indagine parlamentare sul caso Epstein. La Commissione di Vigilanza della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti (House Oversight Committee) ha emesso una serie di mandati di comparizione su iniziativa del suo presidente, il repubblicano James Comer. Tra i destinatari figurano nomi di altissimo profilo, tra cui l’ex presidente Bill Clinton e l’ex segretario di Stato Hillary Clinton.

L’inchiesta, che mira a fare luce su eventuali coperture e negligenze istituzionali, non si ferma ai Clinton. La commissione intende ascoltare anche gli ex direttori dell’FBI James Comey e Robert Mueller, oltre a una lunga serie di ex Procuratori Generali (l’equivalente del nostro Ministro della Giustizia) che hanno servito sotto diverse amministrazioni: Loretta Lynch ed Eric Holder (era Obama), William Barr e Jeff Sessions (era Trump), e Alberto Gonzales (era George W. Bush).Il ruolo della Commissione di Vigilanza

A guidare l’offensiva è James Comer, deputato repubblicano del Kentucky e presidente della potente Commissione di Vigilanza e Responsabilità della Camera. Questo comitato ha il compito di supervisionare l’operato del governo federale, indagando su sprechi, frodi e abusi. L’obiettivo di Comer è fare piena luce sulle circostanze che hanno circondato il caso di Jeffrey Epstein, il finanziere morto suicida in carcere nel 2019 mentre era in attesa di processo per reati federali legati allo sfruttamento e all’abuso sessuale di decine di ragazze minorenni.

Oltre alle testimonianze individuali, la commissione ha intimato al Dipartimento di Giustizia (DOJ) di fornire tutti i documenti relativi al caso entro il 19 agosto.

Un contesto politico complesso

L’iniziativa si inserisce in un clima politico teso. Da tempo, parte della base repubblicana critica la gestione del caso da parte delle istituzioni. Un recente promemoria del DOJ, che affermava di non aver trovato prove di una “lista di clienti” o di ricatti da parte di Epstein, ha ulteriormente alimentato le divisioni.

Nel frattempo, i Democratici hanno colto l’occasione per chiedere a loro volta maggiore trasparenza, una mossa che i Repubblicani hanno definito ipocrita, accusandoli di non aver agito quando avevano il controllo del Congresso e della Casa Bianca.

Le audizioni sono state programmate tra agosto e ottobre. Al momento, non è chiaro quale sarà il livello di cooperazione dei convocati né quali informazioni emergeranno dalle loro testimonianze. L’indagine prosegue, con l’obiettivo di chiarire le zone d’ombra di uno degli scandali più controversi della storia recente americana.


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