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CASO BENALLA: L’ELISEO STRUMENTALIZZA LE IMMAGINI PER SALVARE IL PROTETTO DEL PRESIDENTE. Sporco tentativo di manovrare i social media

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Un’inchiesta del noto quotidiano francese Le Monde, con al seguito altri media, viene ad  presentarci tutte le manovre di strumentalizzazione e di distorsione della verità compiute dai consiglieri dell’Eliseo ccon la partecipazione di un buon gruppo di troll riconducibili a La republique En Larche, il partito di Macron, con tanto di nomi e cognomi dei responsabili.

Tutto inizia la scorsa estate 2018 quando in pieno luglio scoppia lo scandalo che sta imbarazzando e rischia di travolgere il governo francese, accurato di aver coperto Alexandre Benalla, potente  guardia del corpo di Macron, accusata di aver arbitrariamente picchiato due manifestanti durante lo sciopero del primo maggio a Parigi. Lo staff presidenziale è nel panico perchè si trova a dover giustificare degli atti violenti ben documentati da foto. La linea ufficiale, che Benalla è stato già punito con 15 giorni di sospensione e che i suoi atti erano giustificati dalla situazione, molto flebile. Allora il colpo di genio: Ismaël Emelien, incaricato del caso all’Eliseo e Sibeth N’Diaye, responsabile della comunicazione, decidono di montare un video ad hoc dove si mescolano le immagini di scontri fra polizia e manifestanti, specialmente quelle di alcuni di questi che inseguono un poliziotto, con quelle di Benalla che picchia il poveraccio. Peccato che:

  • il video dei manifestanti sia stato ottenuto in modo illegale perchè è un video di sorveglianza della prefettura a cui i due non dovevano avere accesso;
  • il video non  riprendeva Benalla o il manifestante, ma si riferiva a tutt’altra cosa.

Una vera e propria falsificazione, fatta tra l’altro con materiale illegalmente ottenuto, che però i due vogliono diffondere, ma senza che si possa risalire direttamente a loro. Che fanno allora? Si rivolgono a Pierre Le Texier, responsabile social del partito di Macron, che effettivamente ha un piccolo esercito di account twitter, praticamente dei troll, da utilizzarsi per campagna politica. Secondo Le Monde il contatto avviene tramite Telegram, chat sicura e codificata. Le Texier fornisce un account @FrenchPolitic account ora cancellato. Peccato che Le Monde abbia ricostruito tutti i passaggi, e che anche Marianne abbia dedicato vari articoli al vero e proprio esercito di troll, con account non direttamente riconducibili al partito, ma che ne fanno periodicamente l’eco, creati dalla propaganda macronista. Il fatto ironico è che tutti questi conti sotto pseudonimo operano in aperta contraddizione con la parola ufficiale di Macron, che vorrebbe dei social nominali e trasparenti!!!

 


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