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Caro Minenna, tieni duro! Che una volta tanto vinca la meritocrazia contro il veto dei poteri forti

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Marcello Minenna è un grande tecnico e servitore dello Stato. Da tempo Responsabile dell’ufficio Analisi quantitative e innovazione finanziaria della Consob, è una persona incredibilmente preparata, equilibrata, abile,  dalla quale abbiamo letto proprio recentemente una delle più realistiche  e lucide analisi delle aspettative su Bitcoin e sulle  Valute Virtuali mai lette in Italia e la migliore mai pubblicata dal Sole 24 Ore, tema che il 95% dei cosiddetti esperti italiani non sa neanche da che parte iniziare a leggere. Una persona che conosce la materia e che conosce la macchina, per cui sarebbe la migliore scelta per la carica in questione, in grado di combinare una notevole correttezza ad una profonda conoscenza. Luigi Di Maio ha fatto il nome in modo ufficiale per la posizione, ma, in questo momento, la sua ovvia nomina appare bloccata. Il motivo ? Voci di stampa, riportate ad esempio da Affaritaliani, parlano di un veto da parte del Quirinale. Il Motivo apparente? Minenna sarebbe stato qualche mese, poco più di uno, assessore della giunta Raggi a Roma. Chiaramente si tratta solo di un pretesto, nulla di più, in quanto la sua nomina fu perfettamente tecnica, di brevissima durata, lui stesso diede le dimissioni, e non concluse nessun atto rilevante. La sensazione che se ne deriva invece è che il alto, dove veramente si comanda, si tema che qualcuno che capisca effettivamente i economia, finanzia e diritto societario possa sedersi sugli scranni di un controllore e svolgere seriamente il proprio lavoro. Perchè se Minenna fosse stato assiso al comando di CONSOB probabilmente non avremmo assistito alle porcherie che sono state fatte sulla pelle dei cittadini e dei risparmiatori italiani, soprattutto nel caso delle Banche Venete, BPVI e VB, dove chi sapeva (Banca d’Italia) tacque e chi avrebbe dovuto vigilare (CONSOB) dormì.

La meritocrazia è pericolosa, può mettere il granello di polvere che blocca certi meccanismi di potere. Lunga è la via per giungere alla nomina, ma è anche giusto, anzi necessario, che finalmente si decida chi veramente governa in Italia, se il governo eletto dal popolo o altri poteri che al popolo non rispondono. La democrazia non è un giochetto, o meglio non dovrebbe esserlo. Siamo soddisfatti che Di Maio, come dice sempre Affariitaliani, non voglia mollare , come non deve mollare neanche Minenna. Che vada l’uomo giusto al posto giusto. Marcello DAJE!


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