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Caraibi: l’allerta di Trinidad e i GPS in tilt. Si prepara qualcosa in Venezuela?
L’esercito di Trinidad e Tobago è in massima allerta e i segnali GPS nell’area venezuelana sono completamente in tilt. Movimenti militari USA in zona: cosa sta succedendo nei Caraibi?

L’aria nei Caraibi si sta decisamente surriscaldando, e non per motivi meteorologici. Due segnali molto concreti, emersi quasi simultaneamente, indicano che la tensione attorno al Venezuela sta raggiungendo livelli critici.
Da un lato, la nazione arcipelago di Trinidad e Tobago, vicinissima alle coste venezuelane, ha messo le sue forze armate in massima allerta. Dall’altro, come mostra chiaramente l’immagine allegata (proveniente dal sito specializzato gpsjam.com), l’intera area costiera vicino a Caracas e che coinvolge la stessa Trinidad è soggetta a pesanti e anomali disturbi del segnale GPS.
L’allerta di Trinidad: “This is not a drill”
Partiamo dal dato più eclatante. Le Forze di Difesa di Trinidad e Tobago (TTDF) sono state poste in “State One Alert Level”. Si tratta del massimo livello di prontezza operativa. Secondo un memo interno citato dai media locali come The Express, a tutti i soldati e ufficiali della Guardia Costiera è stato ordinato di rientrare immediatamente alle rispettive basi (Cumuto, La Romaine, Chaguaramas, ecc.) per un “general muster” (un appello generale).
Il messaggio è perentorio: “This is not a drill”. Non è un addestramento!
Fonti militari di alto livello hanno descritto la mossa come una “misura precauzionale” per gestire qualsiasi “potenziale disturbo regionale o nazionale”. Difficile, vista la geografia, non pensare che il “disturbo” in questione abbia un nome e cognome: Venezuela. L’allerta coincide con le indiscrezioni, riportate dal Miami Herald, secondo cui funzionari statunitensi riterrebbero possibile un attacco terrestre in Venezuela “entro ore o giorni”.
Le forze armate di Trinidad e Tobago hanno la dimensione di un reggimento su tre battaglioni, con 12 elictteri medi , ma senza mezzi corazzati, solo Land Rover e mezzi protetti.
Guerra Elettronica sui Caraibi
Contemporaneamente, si osserva il secondo fenomeno. La mappa dei disturbi GPS (gli esagoni gialli e rossi nell’immagine) mostra un’intensa attività di jamming concentrata proprio in quel settore. Non si tratta di un malfunzionamento: è un segnale evidente che sono stati attivati sistemi di guerra elettronica (EW).
L’ipotesi più probabile è che si tratti di sistemi difensivi venezuelani, forse di provenienza russa, attivati per “accecare” eventuali sistemi d’arma ostili in avvicinamento, come droni o missili.
C’è però un dettaglio tecnico, che farà piacere ai nostri lettori più attenti: questo tipo di disturbo è, francamente, quasi inutile contro le armi più strategiche. Un missile da crociera americano Tomahawk, ad esempio, non si affida unicamente al GPS. Utilizza un sistema di guida molto più sofisticato, il TERCOM (Terrain Contour Matching), che compara il profilo del suolo scansionato da un radar altimetrico con le mappe 3D pre-caricate. Il jamming GPS può creare seri problemi all’aviazione civile (e infatti la sta creando), ma non ferma un Tomahawk.
Le pedine Americane
E gli Stati Uniti? Mentre Trump ha negato piani imminenti, le forze armate USA non stanno certo a guardare. Come riportato da SA Defensa, la nave da trasporto anfibio (amphibious transport dock) USS San Antonio (LPD-17) è stata avvistata tramite immagini satellitari dell’ESA mentre era attraccata a St. Croix, nelle Isole Vergini Americane, lo scorso 30 ottobre.

St. Croix si trova a circa 620-650 miglia a nord della costa venezuelana. Non è alla porta di casa, ma è decisamente all’interno dell’area operativa dei Caraibi.
Riassumendo i fatti principali:
- Massima Allerta a Trinidad (TTDF): Livello “State One”, tutto il personale richiamato.
- Disturbi GPS: Intensa attività di guerra elettronica (EW) al largo del Venezuela.
- Movimenti USA: La nave d’assalto anfibio USS San Antonio (LPD-17) è posizionata a St. Croix.
Tutto questo non significa che un attacco sia imminente o che ci sarà sicuramente. Significa però che le pedine sono posizionate sulla scacchiera. C’è solo da iniziare.
Domande e risposte
Cosa significa esattamente “State One Alert” per Trinidad e Tobago? È il massimo livello di prontezza militare previsto dalle Forze di Difesa di Trinidad e Tobago (TTDF). Comporta il richiamo immediato di tutto il personale attivo, inclusi soldati e Guardia Costiera, alle rispettive basi. Al personale viene ordinato di prepararsi per un possibile “confinamento” alla base, annullando di fatto licenze e permessi. È una misura presa in previsione di una minaccia significativa o di un grave disturbo alla sicurezza nazionale o regionale, ed è molto raro che venga attivato.
A cosa serve disturbare il segnale GPS in Venezuela? Si tratta di una tattica di guerra elettronica (EW) di tipo difensivo. L’obiettivo teorico è “accecare” i sistemi d’arma nemici (missili da crociera, droni, bombe guidate) che usano il segnale GPS per la navigazione di precisione e per colpire gli obiettivi. Come mostrato dall’immagine, il disturbo è attivo e intenso. Tuttavia, le armi strategiche moderne, come i missili Tomahawk, usano sistemi di guida alternativi (come il TERCOM, che legge il terreno) proprio per aggirare questo tipo di contromisura.
La presenza della USS San Antonio conferma un attacco imminente? Non necessariamente. La U.S. Navy mantiene una presenza regolare nei Caraibi per missioni di sicurezza regionale, addestramento e operazioni anti-narcotraffico. La USS San Antonio, però, non è una nave qualunque: è una piattaforma da trasporto anfibio progettata per sbarcare i Marines. La sua presenza nota a St. Croix (Isole Vergini USA) è un chiaro segnale di pressione politica e militare e aumenta la prontezza operativa USA nell’area, ma da sola non conferma l’inizio di un’invasione.








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