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Caos a Kiev: l’Anticorruzione prova a irrompere in Parlamento, ma la Sicurezza fa muro. Coinvolti deputati della maggioranza?

Scontro istituzionale a Kiev: l’Anticorruzione tenta il blitz in Parlamento ma viene bloccata dalla Sicurezza di Stato. Nel mirino deputati della maggioranza: nuovo scandalo all’orizzonte?

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Non c’è pace per la Verkhovna Rada. Sabato mattina Kiev è stata teatro di un inedito e gravissimo scontro istituzionale: l’agenzia anticorruzione (NABU) ha tentato un blitz in Parlamento, venendo fisicamente bloccata dagli agenti della sicurezza di Stato. Un nuovo capitolo nella saga della corruzione ucraina?

Quello che doveva essere un tranquillo sabato di fine dicembre si è trasformato in un palcoscenico di altissima tensione istituzionale nel cuore di Kiev. Le notizie che giungono dall’Ucraina, riportate da fonti internazionali come AFP, descrivono uno scenario che lascia ben poco spazio all’immaginazione e molto alla preoccupazione per la tenuta dello stato di diritto nel paese in guerra.

La NABU (National Anti-Corruption Bureau) e la SAPO (Special Anti-Corruption Prosecutor’s Office), i due organi preposti a ripulire le istituzioni dal cancro della corruzione, hanno lanciato un’operazione sotto copertura che ha portato a risultati esplosivi. Secondo quanto dichiarato dagli stessi investigatori, è stata smascherata un’organizzazione criminale che includerebbe, tra i suoi membri attivi, attuali parlamentari della Verkhovna Rada.

Tuttavia, quando gli ufficiali della NABU si sono presentati ai cancelli del Parlamento e presso le commissioni per effettuare perquisizioni e notifiche, si sono trovati di fronte un muro, non metaforico, ma fisico.

Il braccio di ferro tra istituzioni

La situazione descritta è paradossale e sintomatica di una lotta intestina feroce. Ecco i punti salienti dello scontro:

  • L’accusa: La NABU sostiene di avere prove concrete contro un gruppo criminale organizzato operante all’interno del Parlamento.

  • La reazione: Il Dipartimento della Sicurezza di Stato (UDO), preposto alla protezione delle alte cariche, ha impedito l’accesso agli investigatori, resistendo attivamente alle azioni investigative.

  • Il sospetto politico: Sebbene i comunicati ufficiali mantengano un certo riserbo sui nomi, indiscrezioni sempre più insistenti suggeriscono che i deputati coinvolti appartengano al partito del Presidente Zelensky, “Servitore del Popolo“.

Se confermato, questo dettaglio trasformerebbe un’operazione di polizia in un terremoto politico per la presidenza, proprio mentre Kiev cerca di mantenere salda la fiducia dei partner occidentali.

L’ennesimo scandalo

Non si tratta, purtroppo, di un fulmine a ciel sereno. L’Ucraina combatte da decenni contro una corruzione endemica che neanche l’invasione russa è riuscita a estirpare. Anzi, la gestione degli enormi flussi di denaro e aiuti sembra aver, in alcuni casi, esacerbato gli appetiti.

L’immagine di agenti della sicurezza di Stato che “difendono” i parlamentari dagli agenti dell’anticorruzione è potente e devastante. Suggerisce che all’interno dell’apparato statale ucraino esistano fratture profonde e che la “vecchia abitudine” di considerare la carica politica come uno scudo per l’impunità sia tutt’altro che superata.

In un momento in cui l’economia del paese dipende quasi interamente dal supporto estero, la trasparenza non è un lusso, ma una necessità vitale. Questo scontro tra “guardie e ladri”, dove non è ben chiaro chi stia proteggendo cosa, rischia di essere un autogol clamoroso per l’amministrazione Zelensky. Resta da vedere se la magistratura riuscirà a forzare il blocco o se, ancora una volta, la ragion di Stato (o di partito) avrà la meglio sulla giustizia.


Domande e risposte

Perché la sicurezza ha bloccato l’anticorruzione? Ufficialmente non è stata fornita una motivazione legale dettagliata al momento dello scontro. Tuttavia, in questi casi, si invoca spesso l’immunità parlamentare o procedure burocratiche specifiche per l’accesso ai luoghi istituzionali. La NABU, però, denuncia questa azione come una vera e propria resistenza illegale alle indagini, suggerendo una volontà politica di coprire gli indagati.

Quali sono le conseguenze per il governo Zelensky? Se venisse confermato che i deputati coinvolti appartengono al partito di maggioranza “Servitore del Popolo”, il danno d’immagine sarebbe enorme. Zelensky ha costruito la sua carriera politica sulla lotta alla corruzione. Uno scandalo interno al suo cerchio magico indebolirebbe la sua posizione sia internamente, dove il consenso è messo alla prova dalla guerra, sia esternamente nei confronti degli alleati UE e USA.

Questo influirà sugli aiuti occidentali? È il rischio maggiore. Stati Uniti e Unione Europea hanno più volte vincolato gli aiuti militari ed economici a riforme concrete sulla trasparenza. Vedere l’apparato di sicurezza statale che ostacola fisicamente l’anticorruzione è il peggior segnale possibile da inviare a Washington e Bruxelles. Potrebbe fornire argomenti solidi a chi, in Occidente, chiede di ridurre o controllare più rigidamente i fondi inviati a Kiev.

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