Seguici su

Economia

Cannoni e non Burro: la Commissione valuta di permettere il superamento dei limiti di defici per le spese della Difesa

La Presidente della Commissione Europea, Urssula Von del Leyen, vuole permetter il superamento dei limiti di deficit fissati dalla Commissione per acquisti legati al settore della Difesa, anche se non è ancora chiaro come. Nella UE non si può investire in strade, ma nei carri armati.

Pubblicato

il

In Europa si possono comprare cannoni, ma non burro. La  Commissione europea proporrà di esentare la difesa dai limiti imposti dall’UE alla spesa pubblica, ha dichiarato venerdì il capo dell’esecutivo comunitario Ursula von der Leyen, in seguito alle pressioni del presidente statunitense Donald Trump affinché l’Europa finanzi la propria difesa.

Gli Stati Uniti vogliono che i membri europei della NATO più che raddoppino le spese militari per prepararsi a un potenziale attacco russo, piuttosto che contare sull’aiuto di Washington, perché gli Stati Uniti sono ora più concentrati sulle minacce provenienti dalla Cina.

La Von der Leyen ha affermato che l’abolizione delle restrizioni sulla spesa per la difesa seguirebbe la stessa logica della rimozione dei limiti di prestito durante la pandemia COVID-19.
“Credo che ora ci troviamo in un altro periodo di crisi che richiede un approccio simile. Per questo motivo posso annunciare che proporrò di attivare la clausola di salvaguardia per gli investimenti nel settore della difesa”, ha dichiarato in un discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

“Questo permetterà agli Stati membri di aumentare in modo sostanziale le spese per la difesa. Naturalmente, lo faremo in modo controllato e condizionato”. Il che vuol dire che, proabilmente, Francia e Germania faranno quello che vogliono, e l’Italia dovrà comunque tirare avanti con quello che c’è.

Le regole dell’Unione Europea in materia di debito e spesa, riviste solo l’anno scorso, hanno lo scopo di proteggere il valore dell’euro evitando un eccessivo indebitamento dei governi.
Esse stabiliscono un limite annuale di spesa netta per i governi, per far sì che, nell’arco di quattro-sette anni, il loro debito pubblico inizi a scendere.

Tuttavia, se si verificano circostanze eccezionali al di fuori del controllo di un Paese che potrebbero incidere in modo sostanziale sulle finanze pubbliche, come la minaccia di un attacco russo, la Commissione può attivare una “clausola di salvaguardia” di un anno per quel Paese. Tale clausola può anche essere prorogata, un anno alla volta.

La Commissione potrebbe anche attivare una clausola di salvaguardia generale per tutta l’UE, anche se le regole lo consentono solo in caso di grave recessione economica nella zona euro o nell’UE nel suo complesso.

Non è chiaro quale opzione avesse in mente la von der Leyen e quanto questa sarebbe poi giustificata in caso di conclusine della pace fra Ucraina e Russia supervisionata dagli USA.  Alla fine l’annuncio della Von der Leyen è rimasto totalmente generico e tutto da verificare.

Inoltre una norma di questo genere sarebbe economicamente controversa: la UE non concede di sfondare i limiti per costruire infrastrutture, utili e con un ritorno anche a livello di moltiplicatore keynesiano molto elevato, ma permette di superarle per costruire cannoni, carri armati e navi, che hanno un moltiplicatore basso e, probabilmente, non serviranno a nulla per tutta la loro vita utile.

Cartolina militare degli anni trenta

 

La Commissione avrebbe bisogno dell’accordo degli altri governi per attivare qualsiasi clausola di salvaguardia. Alcuni temono che ciò possa scatenare una reazione negativa dei mercati.
“Attivando la clausola di salvaguardia generale per aumentare la spesa per la difesa, la Commissione sta giocando con il fuoco”, ha dichiarato il deputato tedesco Markus Ferber.

“Molti Stati membri sono già molto indebitati e alla fine i mercati si chiederanno solo se i debiti possono essere ripagati, non se sono stati usati per finanziare carri armati o spese sociali”.

L’Italia, fortemente indebitata, non solo ha accolto con favore l’annuncio della Commissione, ma lo ha visto come un trampolino di lancio verso un maggiore finanziamento congiunto – un anatema per i più “frugali” membri dell’UE dell’Europa nord-occidentale, come Germania e Paesi Bassi.

“Questo è un primo passo fondamentale nella giusta direzione, che deve essere seguito dalla creazione di strumenti finanziari comuni”, ha dichiarato il primo ministro italiano Giorgia Meloni.
Gli alti funzionari dei ministeri delle finanze dell’UE stanno ora discutendo su cosa rientri nella “spesa per la difesa”, dato che la definizione esistente è ristretta e comprende principalmente hardware già consegnato, come carri armati o jet da combattimento.

Le fabbriche di munizioni, i rifugi civili per le bombe o i ponti abbastanza robusti da sostenere i carri armati sono attualmente considerati costruzioni, piuttosto che difesa. Un accordo su una nuova definizione avrebbe quindi conseguenze anche sulle finanze pubbliche.

“Se la Commissione attiva la clausola di salvaguardia, l’esenzione deve essere specifica e limitata. Altrimenti saremo sorpresi da ciò che gli Stati membri inizieranno a etichettare come spesa per la difesa”, ha dichiarato Ferber.

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento