Economia
Canada: economia il contrazione, mentre Trudeau è sempre più vicino ad andarsene
Il Canada vede una contrazione del PIL nel mese di novembre, mentre la posizione di Justin Trudeau è sempre più debole e anche ambienti del suo stesso partito ritengono che non si debba più ripresentare
Pessime notizie per il Canada, mentre continua la crisi politica.
A novembre 2024 il PIL canadese ha subito una contrazione dello 0,1% rispetto al mese precedente, il primo calo in 11 mesi, poiché la diminuzione della produzione nelle industrie estrattive, nei trasporti e magazzini e nei servizi finanziari ha compensato la crescita dei servizi di alloggio e ristorazione e delle attività immobiliari e di noleggio e leasing, secondo una stima flash.
Per quanto riguarda ottobre, il PIL canadese si è espanso dello 0,3%, rivisto al rialzo rispetto alla lettura flash di un aumento dello 0,1% e in ripresa rispetto all’aumento dello 0,2% rivisto al rialzo di settembre.
La crescita della produzione a ottobre è stata trainata dall’estrazione mineraria, dalle cave e dall’estrazione di petrolio e gas (2,4%), grazie all’aumento dell’attività estrattiva nelle sabbie bituminose e alla maggiore produzione di gas naturale, rame, nichel e piombo.
Inoltre, la produzione manifatturiera è cresciuta dello 0,3%, con un aumento del 2,1% nella produzione di beni non durevoli. A sua volta, il settore dei servizi ha registrato un’espansione dello 0,1%, grazie all’espansione del commercio all’ingrosso (0,5%) e del leasing immobiliare (0,5%) che ha compensato il calo dei servizi professionali e scientifici (-0,2%).
Ecco il relativo grafico
Ovviamente la crisi politica inizia a pesare anche sull’economia, mentre la posizione del primo ministro Justin Trudeau appare senmpre più incerta, anche all’interno del suo stesso partito liberale: infatti si è saputo che la maggioranza dei parlamentari liberali dell’Ontario è concorde nel ritenere che il primo ministro debba andarsene.
Sabato mattina, 51 dei 75 parlamentari liberali della provincia si sono incontrati virtualmente in una zoom call per discutere gli sviluppi della scorsa settimana, dalle dimissioni bomba di Chrystia Freeland da ministro delle Finanze alle crescenti richieste di dimissioni di Justin Trudeau.
Durante l’incontro, durato un’ora, nessun membro del Parlamento – compresi i ministri del gabinetto – ha sostenuto davanti alle telecamere che il Primo Ministro debba lottare per le prossime elezioni come leader dei liberali, secondo quanto riferito da sette fonti presenti alla telefonata, che hanno parlato con lo Star a condizione di anonimat
Anche se molti rappresentanti del partito hanno comunque difeso la permanenza temporanea di Trudeau come primo ministro, la maggioranza ha comunque ritenuto che non dovrebbe essere lui il portabandiera del partito alla prossima tornata elettorale.
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