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Economia

CAMPAGNA PER LA SALVEZZA ECONOMICA DELL’ITALIA

Pubblicato

il

di Francesco Cappello

Seminare domande intervista Antonella Lattuada presidente di Italia che lavora La voce delle Partite IVA

Continua la guerra al massacro delle micro e piccole imprese. Pressione fiscale insostenibile. Burocrazia incontentabile e paralizzante. Banche nemiche. La distruzione creatrice di Draghi. Le proposte della Campagna per la salvezza economica dell’Italia

Abbiamo le soluzioni per disporre del denaro necessario per tutti coloro che ne hanno bisogno, per ridurre il cuneo fiscale a carico delle imprese, per aumentare i salari troppo bassi, per rilanciare l’economia;
Intendiamo respingere le cartelle fiscali arretrate, presenti e future ricorrendo alla Corte Costituzionale;
Ogni persona ha diritto al lavoro. Perseguiremo la classe politica italiana per violazione dei diritti umani di fronte al Tribunale Permanente dei Popoli.

Con Antonella Lattuada, Presidente di ITALIA CHE LAVORA, presentiamo la CAMPAGNA PER LA SALVEZZA ECONOMICA DELL’ITALIA promossa dall’associazione in difesa delle partite IVA

? Collegamenti
https://www.italiachelavora.org/
pagina facebook di ICL
https://www.facebook.com/groups/356995325316408

 

ITALIA CHE LAVORA
è
La voce delle partite IVA

Siamo persone come voi, che lavorano in mezzo a mille difficoltà, schiacciati dalla concorrenza sleale delle multinazionali e della grande distribuzione organizzata. Persone che non dormono la notte, dopo l’ennesima comunicazione dell’Agenzia delle Entrate che ci chiede di scegliere fra essere evasori o dare da mangiare ai nostri figli. Persone che sanno bene che le banche non stanno operando per sostenere le imprese, ma solo per assicurare le rendite agli azionisti e non si fanno scrupoli a portarci via anche la casa.
Persone che lavorano 13 ore al giorno, senza weekend e senza ferie, nella speranza di riuscire a resistere, che non hanno il tempo nemmeno per respirare.
Vorremmo un’economia diversa, a misura d’uomo, che ci lasci il tempo e la serenità per stare con la nostra famiglia. Vorremmo le nostre città piene di negozietti, piene di vita e non desertificate dai centri commerciali e dai big delle vendite online.
Vorremmo una economia a servizio della nostra salute, delle nostre relazioni sociali, non una economia che distrugge la nostra società.


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