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CAMERON SI E’ DIMESSO, SCHAEUBLE E JUNCKER COSA ASPETTANO? di Antonio M. Rinaldi

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Non appena sono stati comunicati i risultati definitivi del referendum inglese, il Premier David Cameron ha rassegnato le sue dimissioni. Onore al gesto di chi aveva promosso il #Brexit con il preciso scopo opposto di rafforzare invece la sua posizione sul tavolo delle trattative all’interno della UE e non certo per chiedere ai concittadini di uscire. In un sistema democratico queste sono le regole: chi perde passa la mano a chi ha vinto perché in democrazia è previsto che le scelte del popolo siano sovrane e nessuno, dico nessuno, si può porre al di sopra di esso. Pertanto bene ha fatto Cameron a dimettersi anche se negli ambienti inglesi ben informati si sussurra che sia stata proprio la Regina a chiedergli di fare immediatamente un passo indietro senza aspettare tempo.

Chi prenderà il suo posto? E’ ancora presto per fare nomi certi, ma credo ragionevolmente che Boris Johnson sia in pole in quanto ci ha messo la faccia sul “Leave” ed ha vinto e sarebbe giusto far gestire proprio a lui (insieme naturalmente agli altri leaders pro Brexit ad iniziare da Nigel Farage) il complesso traghettamento fuori dalla UE.

Non desidero entrare nei particolari sulle motivazioni razionali ed irrazionali che hanno indotto la maggioranza dei cittadini inglesi ad optare per l’uscita in quanto, ritenendomi un discreto conoscitore della mentalità di quel popolo, mi era chiaro sin dall’annuncio della consultazione referendaria che il Leave avrebbe vinto senza ombra di dubbio. Mi basta dire che chi pensava ingenuamente, o più verosimilmente per convenienza di ruolo, che gli inglesi avrebbero ceduto la loro tanto cara sovranità ad un organismo sovranazionale di burocrati non eletti, e per di più a palese trazione tedesca, è un povero sprovveduto disinformato e incompetente.

E in Europa come si sono comportati? Tutti coloro che hanno condotto una campagna senza esclusione di colpi, con argomentazioni e metodi assimilabili più a ritorsioni e rappresaglie di antica ma non sopita memoria, perché non hanno sentito neanche lontanamente l’esigenza di rassegnare di corsa le dimissioni e mettersi subito da parte?

Mi riferisco principalmente ai vari Schaeuble, Junker, e compagnia cantando che hanno minacciato il popolo inglese con le più catastrofiche conseguenze in caso di uscita con metodi vergognosi e ignobili  solo per scongiurare e coprire il loro fallimento nella conduzione dell’Unione Europea. Infatti se il Regno Unito ha preso questa più che legittima decisione (la volontà del popolo la considero ancora sovrana in un sistema che desidera essere chiamato democratico!) è soprattutto per l’arroganza profusa dai burocrati che hanno le redini dell’Unione. Ogni volta che “l’affabile” e “simpatico” Schaeuble vomitava le più becere ritorsioni contro l’Inghilterra in caso di uscita, queste producevano esattamente l’effetto contrario negli animi dei sudditi di Sua Maestà. L’ingerenza di un ministro delle finanze di un altro paese membro (e per di più tedesco) che de facto è il conduttore della politica economica europea, erano considerate assimilabili a delle provocazioni inaccettabili. La colpa se l’Inghilterra è uscita è esclusivamente sua e del fido ed allineato Juncker nel ruolo di certificatore delle volontà tedesche!

Desideriamo pertanto continuare ad essere “sgovernati” da questi personaggi che considerano i paesi membri dell’Unione Europea delle colonie ai propri ordini e volontà? Rientra nelle nostre aspirazioni (noi italiani e tutti gli altri cittadini europei) continuare a prendere ordini da chi invece fa solo ed esclusivamente gli interessi di casa propria e personali rispondendo alle lobby finanziarie ed industriali, oppure legittimamente vogliamo anche noi “riprenderci le chiavi di casa”? Francamente democrazia significa anche il diritto di poter sbagliare, ma almeno con metodi liberi e non con le scelte degli altri nell’idiota e prevaricatrice convinzione che il popolo non è in grado di capire quale sia il suo reale bene!

Pertanto speriamo di liberarci di questi personaggi per evitare quanto prima che siano allontanati invece con metodi che non vorremo mai rivedere in Europa e che comprendano in tempo che la musica è cambiata e necessariamente è opportuno che cambino anche i suonatori perché fino ad ora hanno fatto sentire solo “stecche”.

Alle forze politiche di opposizione presenti nel Parlamento Europeo l’accorato appello di promuovere mozioni di sfiducia per azzerare l’attuale Commissione e censurare l’esuberante ministro tedesco nel non oltrepassare i confini della sua competenza territoriale.

Dimenticavo: tutta la ciurma nostrana di politicanti, giornalisti-giornalai, politologhi, sondaggisti, opinionisti, economisti venduti, terroristi mediatici, fancazzisti, portaborse, opportunisti, lobbysti, svenditori del Paese, tangentari, traditori, collaborazionisti, mangiapaneatradimento, merdacce, saltatori sul carro, lecchini, faccendieri, palafrenieri, venditori di tappeti non eletti, maggiordomi, camerieri (questi ultimi intesi come servitori sciocchi), ex premier, ex politici, ex presidenti che ancora hanno il coraggio di parlare in pubblico, cosa farne? Nulla, perché non sono nulla e non hanno mai contato assolutamente nulla in Europa! Spero presto gli italiani con loro aprano gli occhi e provvedano con metodi democratici a cacciarli per sempre.

Per ora tutta l’ammirazione ad un popolo che ci ha ricordato cosa significa la democrazia e la libertà. La loro grande lezione è già Storia.

Antonio M. Rinaldi

 


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