Attualità
Brunetta sposa le tesi di SE: finalmente il centro destra si sveglia e denuncia chiaramente l’attacco agli interessi strategici nazionali
Da oggi posso dire che Renato Brunetta è uno di noi, di Scenarieconomici.it intendo. Ossia, finalmente vediamo una vera e chiara reazione allo scempio da parte del centro destra, una reazione contro l’annichilimento economico là da venire dell’Italia post golpe del 2011. Per inciso, speriamo che qualcuno domani dal vertice del partito non smentisca ufficialmente l’impostazione data dall’onorevole azzurro riducendola ad una semplice opinione personale…
Ritengo che l’analisi fatta dall’economista di Forza Italia ieri su Il Giornale non faccia una piega. Forse avrei aggiunto il fatto che Gheddaffi rischia di essere stato “liquidato” proprio per aver aiutato l’Italia durante la crisi subprime, con i soldi libici era stata salvata l’unica banca italiana, prima banca italiana (direi italo-tedesca per via di Hypovereinsbank) veramente esposta al crack ex Lehman, ossia il Belpaese stava emergendo come il paese vincente dalla crisi bancaria del 2008: qualcuno che contava – e conta – non poteva acccettarlo! Che poi il nostro Paese fosse risultato vincente solo perchè i nostri istituti di credito non avevano capito l’affare del subprime dieci anni prima, è vero, ma tant’è ai tempi le banche italiane erano certamente le più solide in Europa. Ed infatti se ricordate bene la Fiat stava addirittura per comprarsi Opel, alla fine prese Chrysler ed ora è diventata una multinazionale per altro estremamente ingrata verso il Paese che le ha permesso il salto… ma questa è un’altra storia.
Dunque, da leggere l’intervento dell’On. Brunetta pubblicato su Il Giornale di ieri (vedasi link*), assolutamente condivisibile. Forse aggiungerei il non irrilevante dettaglio che un piano per uscire dall’euro, avendo previsto i chiari di luna europei, fu effettivamente presentato dal team del Cavaliere a Napolitano il quale invece di fare sponda patriottica, magari, chissà… insomma Monti fu eletto su suo moto proprio, addirittura nominandolo prima senatore a vita. Non c’è che dire, Giorgio Napolitano è un uomo dalle mille sfaccettature e misteri, prima fascista nel GUF, poi comunista dopo il ’45, poi incredibilmente primo comunista ammesso negli USA ed anzi amico degli States (sembra un controsenso, sembra solo…), comunista ma di madre contessa (dama di corte dell’ultima regina mi sembra di ricordare), certamente ascoltatissimo dall’Oss dell’epoca. Le cose recenti non le cito, ma vorremmo tutti sapere qualche dettaglio in più sui contenuti del piano anti-euro approntato dal team di Silvo Berlusconi nella primavera del 2011, forse i tempi sono maturi.
Per quanto riguarda il governo attuale, interessante è stato scoprire che lo stesso Padoan ha ammesso che quanto fatto dal governo in questo principio d’anno ha evitato una finanziaria di 40 miliardi che avrebbe letteralmente ucciso l’Italia** (diciamo ritardato la morte che è più corretto): il 2016 sarà certamente l’anno di grazia per il Belpaese, quest’anno è successo un mezzo miracolo con il dollaro in cadura di circa 25 figure ed il petrolio a metà prezzo, eppure la crescita sarà di un misero 0.1%, se ci sarà… [il prossimo anno dovranno invaderci gli extraterrestri per salvarci di nuovo, ndr].
Per quanto riguarda il nostro Primo Ministro, i ben informati lo dicono furente per aver dovuto cedere sulla probabile contendibilità di ENEL per ottenere l’accettazione della legge di stabilità 2015 da parte di Bruxelles – ma dovrei dire Berlino -. Attendiamo reazioni, forse sono già partite.
Ho già scritto cosa penso sull’argomento della privatizzazione sotto il 30% di ENEL***. Quello che dovrebbe succedere in un Paese degno della maiuscola è che tutti gli italiani dovrebbero comprare azioni del gigante elettrico italiano – per altro ottima azienda – con l’impegno a non venderle nemmeno in caso di OPA: ben inteso, solo quotazioni elevate possono mettere al riparo ENEL da una futura acquisizione, probabilmente sarebbe bene che ENEL stessa tentasse rapidamente il takeover di un concorrente magari europeo [caricandosi di debito] per evitare di diventare preda di competitors che rappresentano gli stessi “partners” che ci impongono l’austerity che assolutamente non serve a farci uscire dalla crisi, anzi**** . Chiaro che un’eventuale spogliazione italica avverrebbe con la sponda dei soliti collaborazionisti nostrani e con il supporto politico di Berlino e magari Parigi nel costringere il Governo a vendere i propri gioielli… [ben inteso, se l’Italia perde ENEL è finita, chiaramente quello che vogliono oltre Gottardo].
Per concludere, quello che onestamente dobbiamo dire è che almeno questo governo, con molte pecche e peccati (…) ha se non altro capito che se perdiamo le uniche aziende multinazionali di grandi dimensioni rimaste – ossia le ex partecipazioni statali – il Paese è finito ed anche la politica in futuro conterà poco o nulla nei tavoli importanti [la vendita di Breda ed Ansaldo STS ai giapponesi è stata una mossa felice*****]. Renzi è scaltro e credetemi che il pericolo da alienazione degli assets nazionali lo ha capito bene [fece la tesi su La Pira], magari solo per interesse personale – come dicono i maldicenti – ma l’importante è che comunque lo abbia capito…
Certo che mi piacerebbe di più un primo ministro di rottura con la Germania ma ritengo che per ora non si possa fare (anche a me piacerebbe avere un Napoleone – che infatti era italiano/genovese e non francese – a capo del nostro paese ma questo è quanto oggi passa il convento…).
Mitt Dolcino
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Riferimenti e Note:
* http://www.ilgiornale.it/news/politica/spread-svelata-lultima-truffa-calo-non-merito-premier-1100355.html
** https://scenarieconomici.it/padoan-tgcom24-ammette-abbiamo-evitato-manovra-40-miliardi-avrebbe-distrutto-leconomia-italiana/
*** https://scenarieconomici.it/leuropa-tedesca-impoine-grecia-non-bloccare-privatizzazioini-lultima-fase-progetto-impossessarsi-delle-aziende-dei-sistemici-periferici-per-lenel/
**** https://scenarieconomici.it/continua-presa-per-i-fondelli-sui-falsi-successi-spagna-crisi-attuale-i-media-non-ci-dicono-madrid-fatto-debito-in-eccesso-per-447-mld-euro-dal-2010-vs-fiscal-compact/
***** resta la possibilità di vendere ai cinesi che per definizione farebbero fatica a delocalizzare ENEL in Cina, di fatto la Cina è già forte azionista in tutte le aziende sistemiche italiane (ENEL, ENI, Saipem, Telecom, Finmeccanica etc.etc.), anche questo è un modo di difendersi dai rapaci “partners europei” [parenti serpenti], anche questa è stata un’ottima mossa (certamente obbligata ma almeno intelligente).
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