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BREXIT IN GRAN SPOLVERO E GREXIT CHE TORNA: NON SI STA NELL’UNIONE SENZA CATENE….

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eunazi

 

Brexit e Grexit vengono ad incrociarsi in questi giorni.

Per quanto riguarda Brexit gli ultimi sondaggi danno l’uscita in forte vantaggio sulla permanenza nell’Unione. Secondo il quotidiano “The Guardian” che potete leggere qui la situazione è la seguente :

  • uscita 43%;
  • permanenza 39%;
  • indecisi 18%
  • rifiuta di rispondere 1%.

Il problema ulteriore è che chi ha più di 55 anni è più euroscettico, ma è anche più propenso a votare. I giovani, meno euroscettici, sono anche più pigri nel recarsi alle urne. Quindi la soluzione che Cameron auspica sarebbe una maggiore partecipazione dei giovani al voto . Riusciranno gli euroentusiasti a scaldare i giovani ? chissà …

Mentre il Regno Unito inizia a preparare le valige, l’Unione segna il passo, o meglio arretra, anche in Grecia. In questo paese abbiamo una bella congiuntura di fatti negativi:

  • le rivelazioni di wikileaks sulle macchinazioni del FMI per manovrare la situazione in modo da obbligare sia la Grecia sia la Germania a piegarsi alle proprie condizioni;
  • le proteste dei rifugiati contro il loro prossimo reinvio in Turchia;
  • gli ultimi eventi di corruzione che hanno coinvolto 50 dirigenti e legali del concessionario agli incassi fiscali (l’equivalente di Equitalia) con accuse di riciclaggio e rinvii a giudizio a raffica.

Insomma la permanenza di un paese, soprattutto di un paese che non sia omogeneo con la dominazione teutonica, risulta sempre più complesso in Europa, e pare non possa avvenire in modo democratico. Sappiamo benissimo quanto poco interessi la democrazia  a Bruxelles, a Berlino ed anche in molte sfere romane , ma prima o poi la permanenza di un paese nell’unione sarà possibile solo con l’uso delle botte, non più solo quelle economiche, ma anche quelle fisiche.

Nel momento, ormai prossimo, in cui le elite europeiste saranno costrette ad usare la forza segneranno la propria immediata fine.

 

 

 


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