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BREXIT: il Parlamento prende la guida del processo e si schianta subito. La May offre la propria testa su di un piatto d’argento

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Il Parlamento inglese lunedì ha voluto prendere il controllo del processo della Brexit, con un voto che si affermava che tutto il processo sarebbe stato sottoposto ad una serie di voti vincolanti del parlamento.

I voti sulle principali opzioni sono stati proposti ed iniziati ieri, su queste alternative e con questi risultati (prima i voti pro, poi quelli contro):

  • NoDeal 160:400
  • Mercato Comune (Stile CEE)  188:283
  • Unione Doganale e Area Economicaa Unitaria (EEA) 65:377 –
  • Solo Unione doganale 264:272
  • Piano alternativo dei Labour 237:307
  • Revoca Art 50 per evitare no deal brexit 184:293
  • Referendum confermativo  268:295
  • Accordi temporanei caso per caso 139:422

Il parlamento ha preso il controllo del processo, ha voluto il volante per trasportare la May come se fosse una passeggera, salvo schiantarsi contro un muro alla prima occasione. Il lato remaainer è molto forte e cerca ogni via per sabotare qualsiasi soluzione.

Alla fine la May ha preso l’unica decisione che potesse prendere e , di fronte al Comitato1922, quello dei Backbenchers, dei parlamentari comuni, ha offerto la propria testa con dimissioni da presentare non appena il processo fosse finito,purchè anche i Brexiter appoggino la sua soluzione.

L’offerta ha avuto effetto e sia Boris Johnson sia Mogg-Rees hanno affermato che, a questo punto, sono disposti a votare per il deal, purchè la gestione non sia affidata alla May, evidentemente. A questo punto la May cercherà di avere almeno l’astensione del DUP, il partito unionista nord irlandese, che sinora si è opposto a causa del backstop. Se ci riuscirà potrebbe finalmente avere la possibilità di far passare il proprio accordo, lasciandoci la testa.

 

 


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