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BREXIT, FAST FASHION E HIGH QUALITY FANNO RINASCERE “COTONOPOLY”

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Bel pezzo sul Telegraph

dedicato a COTONOPOLY. Il Regno Unito, da sempre con grande presenza di fabbriche del settore, dal milione di occupati nel tessile del 1990 si ritrova oggi con gli attuali 105.000!

Davvero pochi!

Oggi pero’, sia la sterlina svalutata che due colossali novità:

– il FAST FASHION (che richiede prendere l’auto, recarsi col progettista dal produttore e realizzare rapidamente i capi o le modifiche che vuole il mercato);

– l’ALTA GAMMA QUALITATIVA che consente di evitare alti volumi a bassi margini,

hanno bloccato l’emorragia posti di lavoro nel tessile  (2016 = +5.000) e fatto ripartire di slancio le assunzioni. Sono previste e già pianificate per il 2017 +15.000 unità nuove unità.

Sono ripartite molte fabbriche tessili e abbigliamento, nonché numerose scuole di cucito. Ogni tipologia di cliente sta pensando di sfruttare la rapidità di approccio al mercato data da fabbriche a portata di auto (per realizzare i propri capi), persino Zara!

Non più conference CALL ma un sano faccia a faccia come da sempre operato dai grandi marchi.

Il bisogno di celebrare la qualità artigianale sta tornando in auge.

Forse, anziché ascoltare le sirene dimensionali di Keynesblog, è meglio che le nostre fabbriche preservino il metodo artigianale, tipico delle PMI, piuttosto che spingere su multinazionali a grandi volumi e basso margine.

Ad maiora.

 

 


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