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Brasile: dura sconfitta per Lula, il parlamento blocca l’aumento delle tasse. A rischio la spesa pubblica del 2026

Il parlamento brasiliano infligge un duro colpo al presidente Lula, bloccando un aumento delle tasse cruciale per la spesa pubblica. Ora si profila un congelamento dei fondi in vista delle elezioni del 2026

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Doccia fredda per il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. La Camera dei Deputati ha inflitto un duro colpo politico al suo governo, affossando la misura provvisoria che mirava ad aumentare le tasse, considerata fondamentale per sostenere il gettito fiscale e garantire la capacità di spesa in vista del 2026, anno di cruciali elezioni presidenziali.

Con un voto di 251 a 193, l’aula ha approvato una mozione per ritirare la proposta dall’agenda, proprio nell’ultimo giorno utile per la sua validità. La misura, di fatto, è ora lettera morta.

Secondo fonti del ministero dell’Economia, il fallimento di questa manovra avrà conseguenze quasi matematiche: si profila un congelamento della spesa pubblica per il 2025 – inclusi i fondi destinati agli emendamenti parlamentari, sempre molto cari ai deputati – e la necessità di un aggiustamento di bilancio da ben 35 miliardi di R$ (circa 6,2 miliardi di euro) per la legge di bilancio del 2026.

Per gli alleati di Lula, l’obiettivo dei promotori del “no” era proprio questo. Dietro la bocciatura c’è la mano del cosiddetto Centrão, il potente e pragmatico blocco parlamentare di partiti di centro-destra, e del “caucus rurale”, la lobby dell’agribusiness. La loro mossa, secondo questa lettura, è stata prettamente politica: ridurre lo spazio di manovra fiscale di Lula proprio nell’anno in cui cercherà la rielezione, limitandone la possibilità di finanziare programmi e interventi sociali.

Il governo aveva pure tentato di mediare, facendo diverse concessioni per allargare la base del consenso. Tuttavia, non è bastato. Tra i tentativi di compromesso figuravano:

  • L’esclusione delle case da gioco (bets) dall’aumento fiscale inizialmente proposto.
  • Il mantenimento delle esenzioni fiscali per i titoli legati al settore immobiliare e all’agribusiness.

Questo K.O. arriva, quasi beffardamente, a solo una settimana da una vittoria significativa per Lula. La stessa Camera aveva infatti approvato un disegno di legge che ampliava le esenzioni dall’imposta sul reddito per chi guadagna fino a 5.000 R$ e istituiva una tassa minima per i redditi più alti. Una mossa che rispondeva a una promessa elettorale chiave del Partito dei Lavoratori (PT). Il quadro che emerge è quello di uno scontro politico durissimo, in cui il parlamento sembra voler concedere al presidente le misure popolari che aumentano le uscite, ma bloccare quelle che dovrebbero finanziarle, in un classico gioco di logoramento in vista della prossima corsa presidenziale. La strada per Lula, da qui al 2026, si preannuncia tutta in salita.

Il presidente brasiliano Lula

Domande e Risposte per il Lettore

1) Perché questa sconfitta parlamentare è così grave per il governo Lula?

È grave perché non è solo una battuta d’arresto su una singola legge, ma un attacco diretto alla strategia fiscale del governo in vista delle prossime elezioni. Senza le maggiori entrate previste, Lula perde “spazio fiscale”, cioè la capacità di finanziare spesa pubblica e investimenti nel 2026. Questo lo indebolisce politicamente, costringendolo a scegliere tra tagli impopolari o un aumento del debito, fornendo un’arma potente ai suoi avversari politici che potranno accusarlo di cattiva gestione o di non mantenere le promesse.

2) Chi è il “Centrão” e perché ha così tanto potere in Brasile?

Il Centrão non è un partito unico, ma un blocco informale di partiti di centro e centro-destra, spesso privi di una forte identità ideologica. La loro forza risiede nei numeri: controllano un pacchetto di voti decisivo nel frammentato parlamento brasiliano. Il loro sostegno non è “gratuito”: viene negoziato in cambio di posizioni di governo, ministeri o controllo su porzioni del bilancio statale. Sono l’ago della bilancia della politica brasiliana e possono decretare il successo o il fallimento di qualsiasi presidente, come dimostra questo episodio.

3) Quali saranno le conseguenze pratiche per l’economia brasiliana?

La conseguenza più immediata sarà una maggiore incertezza sul fronte dei conti pubblici. Il governo dovrà trovare 35 miliardi di R$ altrove, probabilmente attraverso tagli alla spesa corrente o agli investimenti, cosa che potrebbe rallentare la crescita economica. Questo scenario potrebbe anche innervosire i mercati finanziari, che guardano con attenzione alla sostenibilità del debito brasiliano. A livello pratico, i cittadini potrebbero vedere una riduzione dei servizi pubblici o il rinvio di opere infrastrutturali, mentre si accende lo scontro politico sul bilancio.

E tu cosa ne pensi?

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