Difesa
La Cina si vuole ampliare militarmente in Brasile. Gli USA lo permetteranno?
La visita del Presidente Lula in Cina e l’incontro con Norinco aprono a possibili cooperazioni nella difesa. L’espansione cinese in Sud America e le contromisure USA

Brasile tra Cina e USA: la visita di Lula apre scenari nella difesa, Washington osserva con preoccupazione
La recente visita del Presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva in Cina ha sollevato interrogativi e aperto scenari su possibili future cooperazioni in ambito di difesa e sicurezza in una regione che gli Stati Uniti considerano vitale per i propri interessi strategici.
L’agenda fitta di impegni di Lula a Pechino includeva incontri con diversi leader economici, ma un appuntamento ha destato particolare attenzione: quello con Chen Defang, presidente del colosso statale cinese della difesa, China North Industries Corporation (Norinco).
Secondo i resoconti dei media brasiliani, un punto chiave dell’incontro è stata la potenziale acquisizione di una quota di Avibras, un’azienda brasiliana del settore aerospaziale e della difesa in difficoltà finanziarie, da parte di Norinco. Sebbene l’incontro non abbia prodotto accordi formali, il capo di gabinetto del presidente, Rui Costa, avrebbe affermato, sempre secondo i media locali, che non ci sarebbe stata alcuna resistenza all’attività commerciale dell’azienda cinese in Brasile o a un suo investimento in Avibras.
Il quotidiano Brasil 247 ha inoltre riportato l’interesse del governo brasiliano nell’applicare l’esperienza di Norinco nella tecnologia per la sicurezza pubblica, inclusi i sistemi di riconoscimento facciale. Lo scorso anno, Norinco avrebbe presentato una proposta per acquisire una quota del 49% di Avibras, azienda leader in Brasile nella produzione di sistemi di difesa pesanti e principale fornitore di missili e artiglieria a razzo per le forze armate del paese.
Norinco, che produce sia articoli militari che civili, è uno dei più grandi appaltatori della difesa al mondo, con notevoli ricavi e investimenti all’estero lo scorso anno. Il suo interesse per Avibras sarebbe emerso dopo il ritiro di un gruppo di investitori australiani, DefendTex, dalle trattative l’anno precedente, citando problemi finanziari e politici.
Carlos Solar, ricercatore senior sulla sicurezza in America Latina presso il Royal United Services Institute di Londra, ha definito “comprensibile” che il Brasile voglia interagire con un’azienda della portata di Norinco, specialmente dati gli stretti legami economici e politici tra i due paesi, entrambi membri dei Brics. Ha aggiunto che è “troppo presto” per dire se Norinco entrerà e sconvolgerà il settore della difesa brasiliano, ma in uno scenario ipotetico, una mossa del genere “affrontarebbe scrutinio e resistenza a livello locale e internazionale”.
Nonostante ciò, il clima politico tra Cina e Brasile sembra favorevole a un accordo. Quando Lula ha incontrato il suo omologo cinese Xi Jinping, i due leader hanno dichiarato che i paesi in via di sviluppo dovrebbero unirsi per plasmare un ordine internazionale “più giusto” e hanno concordato di rafforzare la loro partnership per difendere un ordine mondiale multipolare, in particolare di fronte a quella che è stata definita la guerra tariffaria globale dell’allora Presidente statunitense Donald Trump.
La visita di Lula, che ha incluso un incontro del forum Cina-Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC), si è inserita in un più ampio sforzo della Cina per approfondire la propria influenza in America Latina.

Quanto è grande il desiderio d’espansione della Cina in Sud America?
Gli Stati Uniti hanno storicamente considerato la regione come parte della propria sfera d’influenza, un atteggiamento che ha spesso generato malumore nei confronti di Washington e lasciato molti leader politici, incluso Lula, aperti a partnership internazionali alternative.
Un accordo con Norinco offrirebbe a Avibras un’iniezione di denaro di cui ha disperatamente bisogno e spianerebbe la strada all’espansione degli affari esteri dell’azienda cinese. Potrebbe anche contribuire ad aprire la porta alle esportazioni di armi cinesi in America Latina, una regione che è stata tradizionalmente fortemente dipendente da sistemi d’arma americani ed europei.
L’ambizione cinese di rafforzare la propria presenza economica e strategica in America Latina è chiara, e gli incontri di alto livello come quello tra Lula e Xi Jinping, con il loro appello a un ordine mondiale “più giusto” e multipolare, riflettono la volontà di Pechino di contrapporsi all’influenza storica e attuale degli Stati Uniti nella regione. Questo desiderio di espansione non si limita al settore della difesa, ma si estende a infrastrutture, commercio e investimenti, creando un ambiente di crescente competizione geopolitica.
Quali sono contromisure di Washington e le possibili mosse future di Pechino?
Tuttavia, i media brasiliani hanno riportato che Washington avrebbe già avvertito che un accordo tra Norinco e Avibras potrebbe innescare un embargo sull’esportazione e l’uso di prodotti della difesa statunitensi, potenzialmente interrompendo le catene di approvvigionamento di Avibras.
Il ricercatore Carlos Solar ha sottolineato che il Brasile ha firmato accordi di cooperazione sulla tecnologia militare con gli USA, ratificati dal Congresso. Inoltre, nel 2019, sotto il predecessore di Lula, Jair Bolsonaro (considerato molto più vicino alla visione del mondo di Trump rispetto a Lula), il Brasile è stato ufficialmente designato dagli Stati Uniti come “major non-Nato ally” (importante alleato non-NATO). Nonostante ciò, Solar ha affermato che Washington si aspetterebbe comunque che il Brasile “onori [i suoi allineamenti con gli USA] in questioni militari”.
Il Brasile importa attrezzature per la difesa principalmente dai paesi occidentali, e mentre le aziende armiere locali vendono ad acquirenti in tutto il mondo, il loro focus principale è sui mercati occidentali. Solar ha quindi definito una presenza cinese nel loro ecosistema di difesa a questo punto “anormale”.
Le future mosse della Cina, secondo quanto riportato, includono l’invio di una delegazione di Norinco in Brasile questo mese per esplorare opportunità non solo nella difesa e sicurezza, ma anche nei settori del petrolio, gas e miniere.
Secondo Solar, il coinvolgimento di Norinco in questi ultimi tre settori incontrerebbe meno resistenza. Tuttavia, anche in questi casi, potrebbe diventare un problema se Norinco acquisisse la proprietà di maggioranza in aziende considerate industrie strategiche. In assenza di dichiarazioni ufficiali a seguito dell’incontro tra Lula e Norinco e di risposte da parte dell’azienda, la situazione rimane in evoluzione.
Jiang Shixue, professore e direttore del Centro per gli Studi Latinoamericani all’Università di Shanghai, ha minimizzato le implicazioni strategiche dell’incontro, affermando che “non tutte le operazioni [di Norinco] sono legate al campo militare” e che la cooperazione della Cina con i paesi latinoamericani, anche nel settore della difesa, “non avrà un impatto negativo sulla sicurezza della regione”.
Nonostante queste rassicurazioni, la Cina appare determinata a proseguire la sua strategia di penetrazione in diversi settori dell’economia brasiliana e sudamericana, bilanciando le opportunità con le inevitabili reazioni geopolitiche, in particolare quelle provenienti da Washington. La delegazione di Norinco in arrivo suggerisce che Pechino esplorerà attivamente il terreno, cercando le vie meno resistite per consolidare la propria influenza nella regione.
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