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Brasile: Bolsonaro “Seguirà la Costituzione”, ma non ammette la sconfitta. Blocchi dei camionisti nel paese
Durante una breve conferenza stampa a Brasilia, dopo un giorno di silenzio, Bolsonaro ha ringraziato i brasiliani che hanno votato per lui e, pur non riconoscendo esplicitamente Lula o la sua vittoria, ha giurato di rispettare la Costituzione.
Il giudice della Corte Suprema brasiliana Luiz Edson Fachin ha dichiarato martedì a un telegiornale locale che, durante un incontro con i membri della corte, Bolsonaro ha ammesso che la sua battaglia elettorale era “finita”.
Quindi due giorni dopo aver perso le elezioni presidenziali, Bolsonaro ha accettato una transizione di potere, attenuando i sospetti che potesse contestare i risultati dopo aver detto per mesi che l’unico modo in cui avrebbe potuto perdere sarebbe stato se il voto fosse stato truccato.
“Il presidente Bolsonaro mi ha autorizzato – quando richiesto, in base alla legge – ad avviare il processo di transizione”, ha dichiarato il capo dello staff di Bolsonaro, Ciro Nogueira, dopo il discorso del presidente.
Però la transizione non sta avvenendo in modo perfettamente tranquilli. Ci sono state delle protest e dei blocchi stradali in Brasile, da parte di sostenitori di Bolsonaro che non credono al risultato elettorale. Ricordiamo che le elezioni hanno visto un paese spaccato quasi a metà, con neanche un punto percentuale a separare le due parti. Ecco un’immagine di un blocco stradale:
Sebbene abbia dichiarato che le proteste “sono il frutto dell’indignazione e del sentimento di ingiustizia nel processo elettorale”, Bolsonaro ha esortato i suoi sostenitori a interrompere i disordini durante il suo discorso di martedì.
“Le manifestazioni pacifiche saranno sempre benvenute”, ha detto. “Ma i nostri metodi non possono essere quelli della sinistra, come l’invasione di proprietà, la distruzione di beni e le restrizioni al diritto di andare e venire”. Dopo un picco di oltre 160 blocchi stradali questi hanno iniziato a calare ed ora sono circa un centianaio. Ad essere decisivo è il mancato intervento dell’esercito, che molti si aspettavano si “Pronunciasse” a favore di Bolsonaro.
Ora tocca a Lula tranquillizzare la situazione e sciogliere le tensioni. Pare che non intenda seguire la Colombia nelle politiche super ambientaliste, con un taglio alle estrazioni di petrolio così importanti per il bilancio dello stato.
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