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BPVI E VB: ARRIVA IL CAVALIERE BIANCO, INTANTO PROSEGUONO I RICORSI, VINCENTI.

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Prosegue il circo equestre che ormai si muove attorno a BVI e VB. Vediamo cosa offre la giornata.

  • Le insistenze del governo incominciano ad avere qualche successo. Pare, ma per ora solo pare, che Unicredit e Banca Intesa abbiano cambiato idea e siano disposte ad intervenire nel salvataggio delle popolari venete. Pare sia stata anche la vicenda, completamente diversa, del Banco Popular a dare una spinta. Naturalmente è ancora tutto da definire, anche perchè organizzare un nuovo strumento al posto di Atlante non sarà semplice e le altre banche, BPER e UBI in testa, sono molto più restie a metterci dei soldi. Alla fine è tutto in circolo, si torna sempre indietro. Cosa se ne faranno di queste du banche è un mistero, dato che la loro presenza diventerebbe eccessiva nel triveneto. “Salvano” le banche per farle chiudere.
  • Nel frattempo si muovono tutti i politici. Del resto siamo sotto campagna elettorale e compito del politico è spargere un po’ di parole al vento. Renzi desidera il salvataggio delle banche, Berlusconi desidera il salvataggio delle banche, Tajani, presidente del parlamento europeo, si sta muovendo per salvare le banche. Insomma tutti vogliono salvare le banche, ma poi, quando si tratta di aprire il portafoglio, il lavoro diventa più complesso. Il politico del resto, per sua natura, parla, ma non agisce. Se agisse sarebbe uno statista…
  • Interesse è stato espresso anche da Massimo Doris, di Banca Mediolanum, ma solo nel  caso partecipino tutti. Almeno l’AD della banca di investimento milanese è stato un po’ più lucido, affermando che, se salvataggio si deve fare, deve essere completo, senza fare errori come quelli compiuti con le subordinate del 2015 (Etruria etc).
  • Interrogato sulle Popolari, Alessandro Benetton, ha detto una verità, banale. Il modello delle banche è superato, si va verso la disintermediazione. Con questa risposta ha già dato un sottile diniego ad una sua eventuale partecipazione: perchè qualcuno dovrebbe buttare via del denaro in un business superato? Il problema è che, rebus sic stantibus, questa è una sentenza di morte per la banca, se non subito, nel medio periodo e che ha ragione. O le banche saranno in grado di ripensare il proprio business, o fra dieci anni non esisteranno più.

Naturalmente non c’è nessuna risposta al problema esiziale delle popolari venete: come rimborsare gli azionisti truffati? Perchè questo rimane il cuore del problema. Ora perfino la Consob  ha accettato i primi 5 ricorsi di azionisti, i quali, a questo punto, avranno diritto ad un rimborso variabile fra il 60 ed il 100% del totale investito. Una decisione che per ora coinvolge “Scavalcati” e “Baciati”, ma che si allargherà anche agli altri. Ricordiamo che la giustizia civile ha già emesso le prime sentenze a favore dei soci. Date le basi è solo una questione di tempo, una Spada di Damocle appesa ad un filo che lentamente si corrode e si assottiglia. Nonostante queste nessuno ne parla, se non le associazioni di tutela.

Prima o poi, però, dovranno risponderne.

 


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