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Borghi: «Ecco perchè la riforma del MES è una pistola puntata alla tempia»

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Dato che lunedì si torna a discutere nell’EuroGruppo la riforma del MES nel suo complesso, è giusto riprendere , per l’ennesima volta , i motivi per cui questo meccanismo è una sorta di pistola puntata alla testa dell’Italia.

Vediamo chiaramente i motivi:

  • il MES  è un organismo esterno all Unione, privato, con oltre un centinaio di funzionari completamente immuni ai poteri nazionali dei singoli paesi, intoccabili, ma che si riassumere come unente privato, Uno strozzino con la licenza di uccidere;
  • la riforma divide i paesi che vi partecipano in due: quelli “Buoni” che rispettano i vincoli di bilancio di Maastricht e che quindi possono utilizzarlo senza condizioni per salvare le proprie banche (come dovranno fare germania ed Olanda…) e quelli “Cattivi” che invece non rispettano i vincoli di bilancio e che quindi ottengono prestiti solo a condizioni “Rafforzate”, cioè con la troika BCE, Commissione MES a coltrollare le “Politiche di bilancio” in stile Grecia;
  • Il MES inoltre giudica se un debito sia sostenibile o no, se non sostenibile prima di intervenire richiede che siano seguite le indicazioni di deficit della commissione per 2 anni , che si rispetti il limite deficit /PIL del 3% e che risspetti il rapporto Debito /PIL del 60%. Per questo qualsiasi intervento del MES ha conseguenze peggiori di 100 default bancari messi assieme.

Perfino Giampaolo Galli, ex senatore piddino, parla di “Pistola puntata alla testa dell’Italia”, con questa riforma del MES. Nonostante queste affermazioni il ministro dell’Economia, Gualtieri, contro il mandato parlamentare, firmerà il MES. A quel punto anche il M5s lo firmerà, ultimo definitivo atto di ripudio delle sue radici e del suo stesso elettorato.


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