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Bomba atomica tedesca? “Si può fare e in fretta”. La Germania ha già la tecnologia chiave

Un’analisi del quotidiano tedesco Handelsblatt rivela come l’impianto civile di arricchimento dell’uranio di Gronau possa fornire alla Germania la capacità di produrre armi nucleari in tempi rapidi. L’unico vero ostacolo non è la tecnologia, ma la politica e i trattati internazionali.

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Oggi il quotidiano tedesco Handelsblatt si chiede se la Germania ha la possibilità di costruire un proprio arsenale nucleare autonomo, e la risposta è un chiaro si, e in tempi molto più brevi rispetto a quanto si possa pensare.

Il cuore di questa possibilità risiede iu un importante impianto industriale che ha sede in Germania:  l’impianto di arricchimento dell’uranio di Urenco a Gronau. Si tratta di una pietra miliare dell’industria nucleare civile mondiale, che fornisce il combustibile nucleare per molti impianti civili.

L’impianto Urenco di Gronau attualmente arricchisce l’uranio fino a un livello massimo del 5% dell’isotopo U-235, un grado adatto per alimentare reattori nucleari commerciali. Questo “uranio a basso arricchimento” (LEU) è molto diverso dall’“uranio altamente arricchito” (HEU) necessario per una bomba nucleare, che richiede in genere un livello di arricchimento del 90% o superiore.

Tuttavia, la tecnologia che separa gli isotopi dell’uranio è la stessa. Urenco utilizza sofisticate centrifughe a gas che ruotano a velocità incredibilmente elevate per separare l’U-235, più leggero e fissile, dall’U-238, più comune e non fissile. Il processo è a cascata: l’uranio leggermente più arricchito proveniente da una centrifuga viene immesso nella successiva e così via, aumentando gradualmente la concentrazione di U-235. Passare dalla produzione di LEU a quella di HEU non significa reinventare la ruota, ma piuttosto riconfigurare le cascate esistenti e sottoporre il materiale al processo per un periodo di tempo più lungo.

Questa capacità intrinseca è il dramma centrale dell’era nucleare. Un impianto di arricchimento civile, in determinati scenari, potrebbe diventare un impianto “breakout”, producendo rapidamente materiale per uso militare. Questo è il motivo per cui tali impianti sono sottoposti a un intenso controllo internazionale.

Impianto Urenco in Germania

La sottile linea tra energia pacifica e armi devastanti

La differenza principale tra l’uranio civile e quello militare risiede nella concentrazione dell’isotopo fissile, l’uranio-235

  • Uranio naturale: Allo stato naturale, l’uranio è composto per circa il 99,3% dall’isotopo non fissile Uranio-238 ($^{238}$U) e solo per circa lo 0,7% dall’isotopo fissile $^{235}$U. Questa concentrazione è troppo bassa per sostenere una reazione nucleare a catena nella maggior parte dei tipi di reattori più comuni.
  • Uranio a basso arricchimento (LEU): per essere utilizzato nelle centrali nucleari commerciali di tutto il mondo, l’uranio viene arricchito per aumentare la concentrazione di $^{235}$U tra il 3% e il 5%. Questo livello è sufficiente per sostenere una reazione nucleare controllata per la produzione di energia elettrica, ma non è utilizzabile per le armi nucleari. L’impianto di Gronau della Urenco è uno dei principali produttori di LEU.
  • Uranio altamente arricchito (HEU): l’uranio è considerato altamente arricchito quando la concentrazione di $^{235}$U supera il 20%. Per l’uso in armi nucleari, il livello di arricchimento è tipicamente del 90% o superiore. Questa alta concentrazione consente la formazione di una massa supercritica, che porta a una reazione nucleare a catena incontrollata ed esplosiva.

Il percorso dall’uranio naturale all’LEU rappresenta un ostacolo tecnologico significativo. Tuttavia, una volta acquisita questa capacità, il percorso verso l’HEU diventa incredibilmente più breve e meno dispendioso in termini di risorse.

L’unico ostacolo sono i regolamenti

La trasformazione dell’impianto di Gronau in una struttura militare non è un semplice cambiamento. È vincolata da una rete di trattati internazionali e da rigorosi controlli volti a prevenire proprio questo scenario. In quanto Stato non nucleare ai sensi del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP), la Germania è legalmente vietata dallo sviluppo di armi nucleari.

Le attività dell’impianto sono soggette alle misure di salvaguardia globali dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA). Tali misure comprendono ispezioni in loco, sigilli sulle attrezzature e monitoraggio continuo per individuare eventuali diversioni di materiale nucleare o attività di arricchimento non dichiarate. Qualsiasi tentativo di riconfigurare l’impianto per produrre HEU costituirebbe una flagrante violazione di questi impegni internazionali e sarebbe rapidamente individuato dall’AIEA.

Inoltre, Urenco è una joint venture di proprietà del Regno Unito, dei Paesi Bassi e della Germania, e le sue attività sono regolate dai trattati di Almelo, Cardiff e Washington. Questi accordi forniscono un ulteriore livello di supervisione e controllo.

Questi però sono solo degli ostacoli di carattere politico: i trattati internazionali esistono per essere supera e denunciati. La Corea del Nord lo ha fatto. Inoltre non tutti i paesi aderiscono al trattato di non proliferazione: Israele, India e Pakistan non ne fatto parte. Ovviamente Merz non ha il coraggio di compiere una mossa del genere, e la SPD men che meno, ma le cose potrebbero anche cambiare in futuro, sotto la stretta delle necessità internazionali. Il fatto che ne parli un giornale mainstream tedesco dovrebbe far pensare.

 


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