Economia
Boeing lancia un massiccio aumento di capitale per superare la crisi finanziaria
Boeing lancia un aumento di capitali che potrebbe arrivare a 19 miliardi di dollari per ridurre l’indebitamento e rafforzare la struttura di bilancio e la cassa. A questo si aggiunge l’emissione di bond e il taglio di rami secchi aziendali
Boeing si trova in difficoltà finanziarie e lunedì ha annunciato il lancio di un massiccio aumento di capitale.
Questo potrebbe raccogliere fino a 19 miliardi di dollari, con l’obiettivo di rimborsare il debito, rafforzare la posizione di cassa e fare investimenti.
In un comunicato stampa, il costruttore di aerei ha dichiarato che “lancerà offerte pubbliche sottoscritte simultanee e separate di 90.000.000 di azioni ordinarie, del valore nominale di 5 dollari per azione, e di 5 miliardi di dollari di azioni di deposito”.
“Boeing intende utilizzare i proventi netti delle offerte per scopi aziendali generali, che possono includere, tra l’altro, il rimborso del debito, l’aumento del capitale circolante, le spese in conto capitale, il finanziamento e gli investimenti nelle società controllate”, ha spiegato il colosso statunitense.
Boeing ha fissato un prezzo di partenza di 5 dollari per azione, ma dato l’attuale prezzo delle azioni di 151-155 dollari, l’operazione è valutata dai 18 ai 19 miliardi di dollari. Tuttavia, ciò dipenderà dalla risposta degli investitori all’offerta di un gigante con diversi anni di ordini davanti a sé, ma in gravi difficoltà. Ecco l’andamento del titolo negli ultimi sei mesi:
A metà ottobre, Boeing aveva già annunciato una serie di misure imminenti, tra cui l’emissione di vari tipi di obbligazioni fino a 25 miliardi di dollari “per sostenere il bilancio della società per un periodo di tre anni”. Allo stesso tempo, ha negoziato nuove linee di credito con un consorzio di quattro banche statunitensi – Citibank, Bank of America, Goldman Sachs e JPMorgan – per un totale di altri 10 miliardi di dollari.
Perdite pesanti, sciopero in corso e taglio dei rami secchi
L’aumento di capitale di Boeing segue l’annuncio di una perdita netta di 6,17 miliardi di dollari nel terzo trimestre, appesantita da pesanti oneri per cinque miliardi di dollari, rivelati il 12 ottobre. Secondo un calcolo dell’AFP, le perdite nette di Boeing hanno superato i 31 miliardi di dollari dall’inizio del 2020.
La sua maggiore perdita trimestrale, nel quarto trimestre del 2020, è stata di 8,42 miliardi, nel piendo della crisi del settore dell’aviazione civile.
Oltre a questo pessimo risultato, mercoledì i dipendenti della Boeing nella regione di Seattle negli Stati Uniti hanno nuovamente respinto in larga misura l’ultima bozza di accordo sociale proposta dal produttore di aerei e hanno rinnovato lo sciopero che da metà settembre ha paralizzato due stabilimenti cruciali.
Circa 33.000 lavoratori di Seattle, nel nord-ovest degli Stati Uniti, dove la Boeing è stata fondata nel luglio 1916, sono in sciopero dal 13 settembre nelle due fabbriche principali del gruppo, che producono il 737 MAX (l’aereo più venduto), il 777, il 767 e diversi programmi militari. Lo sciopero è stato indetto in seguito al rifiuto di una bozza di accordo aziendale presentata l’8 settembre, ritenuta insufficiente.
Nei giorni scorsi vi è stata la notizia che la Boeing sta valutando la cessione o chiusura dei rami secchi, cioè le attività poco redditizie e marginali, fra cui anche una buona parte dei programmi aereospazionali. Per questi ultimi sarebbero in corso contatti con Jeff Bezos di Blue Horizon.
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