Attualità
BMW che minaccia i suoi dipendenti inglesi di licenziamento in caso di Brexit dimostra chiaramente che Berlino oggi prospera solo grazie all’euro, a danno soprattutto dei periferici come l’Italia condannati all’austerità
La notizia circolata ieri sui media inglesi* e tedeschi secondo cui BMW licenzierebbe operai inglesi in caso di Brexit ha veramente del clamoroso, tradisce in tutto e per tutto la malafede che sta dietro a questa ipocrisia eurocentrica, la riedizione del progetto egemonico europeo di 75 anni fa.
Anche perché quanto asserisce BMW è falso, nel senso che se effettivamente la sterlina dovesse svalutarsi a seguito del Brexit è chiaro che la Gran Bretagna diventerebbe vantaggiosa per produrre beni di consumo e non viceversa, ad esempio automobili in forza di una svalutazione dei fattori di costo locali. La verità è che un eventuale Brexit, paventato dalla emissive spedite come minaccia agli impiegati ed operai inglesi, oltre a sortire l’effetto opposto rispetto a quanto sperato (di fatto cosi facendo si sta spingendo gli inglesi a votare si al Brexit), avrebbe come effetto reale – in caso di una svalutazione della sterlina, come accaduto a partire dall’annuncio del referendum inglese – quello di spostare occupazione dalla Germania alla Gran Bretagna o verso qualsiasi paese che dovesse svalutare la propria moneta locale uscendo dall’euro! Cosa innammssibile per Berlino…
Insomma, questa è la prova provata che dietro alla moneta unica c’è solo l’interesse tedesco ad avere un mercato interno europeo da cui attingere consumi per i propri prodotti (ed eventualmente avendo l’accesso alla produzione di semilavorati a basso valore aggiunto necessari alle sue industrie) potendo parallelamente fare leva su una valuta tedesca molto più svalutata di quello che sarebbe il marco tedesco da solo!
In questo contesto i danni maggiori sono a carico di quei paesi che prima potevano svalutare ed ora non possono più, in primis l’Italia che è anche il primo competitor manifatturiero della Germania e per tale ragione è contemporaneamente ambito – i tedeschi se lo vorrebbero comprare a basso prezzo, in parte ci stanno riuscendo – e temuto – se il Belpaese uscisse dall’euro rischierebbe di dare una severissima ridimensionata alle industrie teutoniche, facendo leva su una nuova lira svalutata nel breve anche del 50% rispetto al marco tedesco o, o del 30% rispetto ad un euro con tutti i paesi del centro Europa Francia inclusa.
C’è panico Brexit a Berlino!
Io spero che, sebbene stupida, la cittadinanza italica capisca che restando nella moneta unica ha innanzi una morte di stenti, morte lenta e sofferta. Uscendo dall’euro avremmo certamente turbolenza nel breve periodo ma minore disoccupazione in quanto la svalutazione delle monete dei paesi fuoriusciti rilancerebbe le economie, a danno appunto della Germania.
Per questa ragione Berlino farà di tutto per evitare un’uscita dalla moneta unica, anche un conflitto armato se necessario (in effetti la Germania ha poco da fare conflitti armati – poco o nulla armata, al contrario della Francia, l’Europa è un piccolo continente dove a livello militare chi decide si chiama Washington, sia in termini difensivi NATO che eventualmente offensivi contro eventuali traditori degli interessi USA in loco, alla bisogna).
Ecco perché un’uscita dall’euro NON può prescindere dall’appoggio statunitense. E – chiaramente – gli UK hanno per definizione il supporto americano. Magari a breve giro ce l’avrà anche l’Italia (Itexit). E la Polonia (Polexit), l’Olanda (Nexit), forse la Romania….
Vedremo. Per intanto concludo con un commento personale: bella gente davvero questi approfittatori tedeschi….
Mitt Dolcino
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