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Black-out: perfino Tokio rischia di restare al buio

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L’altro ieri per la prima volta  dal 2011 Tokio ha ricevuto un preavviso di possibile blackout, che, per fortuna, non si è realizzato ieri, ma ci sono andati molto vicini. Questo pericolo deriva dalla combinazione delle conseguenze del recente forte terremoto con una carenza energetica ogni giorno più pressante.

Funzionari del governo hanno avvertito che la fornitura di energia sarebbe stata inferiore alla domanda martedì sera e i funzionari della famigerata TEPCO (Tokyo Electric Power Co.) avevano affermato che potrebbero esserci interruzioni parziali se la stretta dell’offerta continua.

Secondo Tepco, le interruzioni non pianificate nelle regioni di Tokyo e Tohoku avrebbero potuto  iniziare dalle 20:00 ora locale e far precipitare nell’oscurità tra 2 e 3 milioni di edifici fino alle 23:00 circa. L’utility nota per aver coperto l’intera gravità del disastro di Fukushima, ha affermato che i suoi impianti idroelettrici di pompaggio smetteranno di funzionare la sera quando i serbatoi saranno prosciugati, limitando la produzione di energia.

Di conseguenza, il ministro del Commercio Koichi Hagiuda ha affermato che le famiglie e le imprese dovrebbero ridurre il più possibile il consumo di energia, poiché le misure di conservazione potrebbero dover continuare durante questa settimana.

Il governo giapponese non sta al momento prendendo in considerazione l’uso di blackout continui poiché il paese deve affrontare una carenza di elettricità, ha detto il vice segretario capo di gabinetto Seiji Kihara in una conferenza stampa a martedì.

Tepco ha fatto eco a Kihara, dicendo che al momento non ha in programma di implementare una serie di blackout gestiti e graduali che potrebbero alleviare la tensione sulla rete, sostenendo che non c’è abbastanza tempo per avvisare i clienti. Nel frattempo, le temperature nel centro di Tokyo sono state al di sotto della media martedì, mentre il tempo nuvoloso ha ridotto significativamente la produzione dei pannelli solari.

Il forte terremoto della scorsa settimana che ha colpito il nord-est e ha messo offline diverse centrali elettriche, causando una scarsità di offerta, ma  la realtà è che il Giappone ha riserve di energia molto limitate da molto tempo. a causa di centrali termiche ormai vecchie e di centrali nucleari non ancora completamente funzionanti dopo Fukushima.

Anche se le interruzioni non pianificate sarebbero per lo più casuali, infrastrutture chiave come gli ospedali hanno installato generatori di backup dal 2011, il che significa che saranno in grado di continuare le operazioni per ore dopo che la rete si spegne.

Per evitare blackout il governo ha chiesto a tutti gli operatori di attivare le capacità di emergenza, ma si è calcolato che le riserve si sono ridotte all’1% della propria capacità.

I giganti della tecnologia giapponese come Softbank e Rakuten Group stanno riducendo il consumo di energia ma non vedono un impatto immediato sulla loro attività.

Anche il tecnologicamente avanzato Giappone pone in evidenza come, negli scorsi anni, il problema della fornitura energetica sia stato completamente sottovalutato, confidando che il mercato, comunque, avrebbe sopperito alla domanda. Un clamoroso errore che anche noi stiamo duramente pagando. 


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