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Euro crisis

Bisogna convincere le banche italiane a non partecipare alla nuova tornata di LTRO della BCE per poter eventualmente ridenominare i BTP in lire

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A cosa seve oggi una nuova tornata di liquidità della BCE a basso tasso di interesse per le banche italiane? Sostanzialmente a nulla ed a maggior ragione se esistesse – come sembra – l’obbligo di prestare equivalente denaro alla clientela privata (leggasi, i partecipanti potrebbero speculare su pochi punti percentuali di delta saggio di interesse della BCE vs. Bond nazionali con il rischio di non vedere onorato il debito al 100% dal prenditore privato a cui si è poi erogato il prestito, fatto non da escludere durante una crisi epocale, vedasi oltre).
A valle dell’esplosione della crisi subprime esisteva il problema dell’assenza di liquidità nel mercato e l’emissione di prestiti a basso tasso di interesse aveva un perfetto senso compiuto. Oggi siamo nel bel mezzo della cd. trappola della liquidità, un euro in più di credito disponibile non aumenta la domanda semplicemente perché in Italia la domanda e’ stata letteralmente annientata da politiche di iper austerity con negazione dei diritti acquisiti (esodati?) inaugurate da Mario Monti (il quale avrà sulla coscienza per il resto dei suoi giorni i danni quasi irreversibili che ha causato al Paese con le misure attuate, oggi pochi cittadini si fidano delle promesse del proprio paese e questo ha contribuito ad annullare i consumi per sfiducia nel futuro, alla faccia dei compiti a casa).

Oggi il fatto che la BCE voglia inaugurare tra settembre ed ottobre 2014 un nuovo ciclo di prestiti in euro appare sospetto, molto sospetto (Bisognerà osservare attentamente i dettagli dell’operazione, soprattutto in relazione alla possibilità di rimborso anticipato). Chi scrive ritiene che agli occhi degli euroburocrati il nuovo LTRO serva solo a vincolare nella moneta unica il sistema bancario nazionale che lo riceve. Infatti, se è vero che legalmente l’Italia potrebbe – eccome, lo dice anche un economista FMI come Ashoka Mody*, ex capo missione per Germania ed Irlanda, con il consiglio all’Italia di consultare bravi avvocati per rinegoziare il debito – decidere di rimborsare i BTP in circolazione in lire a valle di un’uscita dall’euro del Belpaese, senza nessun giudice Griesa che da New York possa obiettare alcunché, con un vincolo di credito verso la banca centrale europea in indissolubile euro ciò sarebbe praticamente impossibile: infatti le banche prendendo i soldi dalla BCE ad euribor o giù di li, normalmente li investono in debito del proprio paese (per l ‘Italia, BTP), approfittando dello spread. A parte i rischi nella successiva erogazione del prestito ai privati, se il credito diventa in lire ed il debito resta in euro sarebbe un disastro, salterebbe l’intero sistema bancario in caso di riconversione valutaria, senza se è senza ma.
E’ indubbio che il nuovo LTRO sia destinato ad un utilizzo soprattutto dei paesi in crisi, appunto i periferici, e molti pensano che sia il boccone avvelenato dell’Europa tedesca per disinnescare l’opzionalita’ di uscire dalla moneta unica da parte di qualche paese in crisi (tecnicamente solo l’Italia potrebbe farlo in quanto è l’unico paese ad avere il debito nazionale praticamente al 100% sotto giurisdizione italiana, …).

Dobbiamo dunque fare divulgazione per fare in modo che il sistema bancario – banche italiane e periferiche in generale, fatti salvi problemi puntuali di crisi aziendale – NON si indebiti con la BCE in euro, OSSIA senza possibilità di riconversione in nuova valuta: tale aspetto minerebbe alla radice la possibilità di un esecutivo euroscettico di minacciare l’uscita dall’euro, come invece potrebbe/dovrebbe fare Matteo Renzi.

Per inciso, io guardo i risultati e se è vero come sembra che la Mogherini diventerà ministro degli esteri dell’EU – con innegabili vantaggi per l’Italia nei rapporti con la Russia durante lo sviluppo della crisi ucraina – molti scettici dovranno ricredersi in quanto il sindaco fiorentino, un vero giocatore di poker, sarebbe riuscito dove quasi tutti pensavano fosse impossibile, mettendo per altro un certo Enrico Letta che si aspettava di andare al posto di Van Rompuy dietro la lavagna….
Sulla base di tali fatti – lo sapremo a giorni se la Mogherini verrà nominata – chissà che il giovane Renzi non ci faccia un’altra improvvisata minacciando al momento opportuno l’uscita paventata o reale dalla moneta unica: la Germania non rinuncerà MAI al Santo Graal dell’euro, strumento che le ha permesso di accumulare tanta ricchezza in così breve tempo – dall’inizio della crisi, a spese dei periferici – quanto una guerra vinta. Questa è la principale ragione per cui Angela Merkel avrebbe ceduto sulla rappresentante italiana per la politica estera dell’EU, per altro appartenente ad un paese non certo nemico della Russia.

Credetemi, se si sfida apertamente la Germania con la minaccia di uscire dall’euro chiedendo la rinegoziazione integrale dei trattati i teutonici sono COSTRETTI obtorto collo ad accettare… Li conosco bene…
Ricordate sempre che se il buco è piccolo il problema è del debitore, se il buco è grande – quello italiano e’ gigante – il problema diventa tutto del creditore….
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* Lo stesso Mody ex responsabile FMI per la Germania, dice riferito all’Italia che NON è più facile licenziare ed assumere in Germania, alla faccia di chi vuol far credere che è necessario rendere più facile il licenziamento nel Belpaese, tutte palle, chi lo sostiene sono proprio quelli – spesso nobilastri decaduti agli occhi della collettività o loro sodali, certamente non è il suo caso ma non so perché ma mi viene in mente Scalfari, mah… – che vorrebbero trasformare gli italiani in manodopera a basso costo [permettetemi il francesismo ma quando ci vuole….]

Mitt Dolcino


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