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Bicameralismo “imperfetto”?

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In questi giorni la Legge Bilancio 2020 subirà un Iter dimezzato in quanto non passerà in Commissione Bilancio alla Camera ma sarà votata dai Deputati senza possibilità di modifica; un simile percorso l’ha già avuto il Decreto Fiscale collegato alla stessa legge Finanziaria che è andato alla votazione finale martedi scorso in Senato cosi come approvato dalla Camera.

I Cittadini qualche anno fa come sappiamo si sono espressi sfavorevolmente alla riforma Costituzionale di abolizione del bicameralismo perfetto , ma “di fatto” spesso negli ultimi tempi una delle camere è stata esclusa dall’iter trovandosi poi a votare con la Questione di Fiducia (quindi prendere o lasciare) su testi approvati dall’altra camera .La motivazione principale è dovuta ai tempi rapidissimi in cui bisogna giungere alla conversione di un decreto (60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) oppure come in questo caso all’approvazione della Legge di Bilancio entro il 31/12/2019 per evitare l’esercizio provvisorio (con conseguente aumento dell’Iva, fra le altre cose) ed al gran numero di emandamenti (proposte di modifica) presentati.

Di norma la Legge di Bilancio viene presentata in bozza al Parlamento dal Governo e svolge un iter in entrambe le Commissioni spefiche (Commissioni bilancio di entrambe le Camere) dove vengono discussi, analizzati, cassati (eliminati) o approvati i vari emendamenti che vengono presentati dalle forze politiche che compongono le Commissioni che rispecchiano le maggioranze parlamentari.

Nella pratica quando la Commissione Bilancio del Senato (quest’anno l’iter è iniziato al Senato, lo scorso anno dalla Camera) conclude il proprio lavoro, la legge viene votata dai Senatori nell’assemblea generale e in caso di approvazione viene girata alla Commissione Bilancio della Camera che svolge lo stesso lavoro dell’omonima Commissione dell’altra camera per poi giungere alla votazione finale della Camera che la approverà definitivamente.

Quest’anno come dicevamo l’iter si è dimezzato in quanto per giungere ad un’approvazione defintiva entro fine anno i Deputati saranno chiamati a votare il testo tale quale come approvato dal Senato e per evitare alla maggioranza di rischiare di perdere verrà posta la Fiducia, che tecnicamente in caso di esito negativo della votazione vuol dire il decadimento del Governo,.

Questo “modus operandi” da un lato garantisce l’approvazione della Legge di Bilancio nelle tempistiche ma dall’altro è un esempio di come una delle Camere non partecipi ” di fatto” al dibattito parlamentare venendo meno il meccanismo del “bicameralismo perfetto” sancito dalla nostra Costituzione.

E’ comprensibile che le tempistiche velocissime nelle quali deve essere approvata tale Legge e lo “spretto” dell’aumento Iva se a gennaio si dovesse andare in “esercizio provvisorio” giustifichino questo, ma chiaramente è necessario rivedere questo meccanismo per permettere alle Camere di svolgere il loro lavoro in modo regolare.

E qui mi domando? A noi imprese e professionisti hanno imposto negli ultimi anni un uso quasi esorbitante della tecnologia, vedesi fatturazione elettronica, ma non è possibile utilizzarla anche in Parlamento per aumentare efficenza e velocità?

Dario Polini

 


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