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Beppe Grillo e M5S, i traditori dell’Italia – Parte 2

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Beppe Grillo in politica? Fondi un suo partito e vediamo quanti voti prende

Mai suggerimento fu più azzeccato di quello di Fassino. Infatti il giorno di San Francesco d’Assisi del 2009 nasce il Movimento 5 Stelle, basandosi sui 5 capisaldi del cambiamento visti in precedenza.

In un simile contesto, puntando su campagne di stampo populista e con la visibilità che Grillo ottiene grazie ai suoi spettacoli e alla credibilità che di riflesso ha acquisito grazie alla costante presenza di esperti al suo fianco, pur rimanendo sotto traccia, il progetto di un movimento di cittadini indipendenti dalle logiche di partito, prende piede e in pochi anni getta solide basi tra la popolazione.
Insomma il movimento di Grillo diventa un fenomeno popolare che contagia tutti gli scontenti.
Dando prova di coerenza e di fedeltà ai valori tradizionali come la trasparenza e l’onestà, Grillo e il suo entourage si rendono credibili e affidabili.
Anche la vena di pazzia del comico funge da garanzia, poiché tende a dimostrare che le mine vaganti non si fanno inglobare nel “Sistema”.

Anzi, se mai il movimento di Grillo si dichiara anti-sistema. In milioni credono veramente nella possibilità di un cambiamento; di poter rovesciare lo status quo.

I toni spesso aggressivi di Beppe saranno un altro marchio di fabbrica, stavolta copiato dal Bossi della prima Lega. La netta distinzione tra sé e gli altri, tra noi e loro, viene rimarcata anche così. Impossibile che Grillo menta. Per l’opinione pubblica sarà magari un pazzo, un visionario, ma di certo non un truffatore.


STOP AL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI

Uno dei fondamentali capisaldi del progetto politico di Grillo, come accennavo prima, è dimostrare che la politica si può fare senza soldi. Secondo il Movimento 5 Stelle i partiti servono ad occultare e a sprecare denaro. Denaro che dovrebbe essere restituito ai cittadini.

I politici rubano perché prendono stipendi mirabolanti per seguire le logiche dei partiti, fatte di prebende e corruzione per mantenere il potere.

È per questo che il M5S, non essendo registrato come partito, di fatto rinuncia al finanziamento che gli spetterebbe sulla base di ciascun risultato elettorale a livello nazionale.
Quale atto più esemplare… e mediaticamente convincete di questo?

Però…

il M5S riceve finanziamenti pubblici

Fonte


… E poi:

soldi pubblici ai partiti? Sì, adesso li vuole anche il M5S

Fonte


Non solo; i partiti politici lottizzano la televisione e le aziende di Stato per occupare poltrone e per dare un posto ad amici e parenti.

 

STOP AL CLIENTELISMO E AD AMICI E PARENTI IN POLITICA E NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Famosa in questo senso è la campagna che Grillo fa per protestare contro i nomi “eccellenti” in RAI. Già nei suoi spettacoli il comico mostrava il lungo elenco di figli, mogli e parenti vari di politici, giornalisti ed attori, mantenuti dalla TV pubblica.
Il concetto è ribadito in questo vecchio post del 2006, apparso prima su beppegrillo.it e poi su ilblogdellestelle.it.

Ecco la lista della parentopoli in RAI mostrata da Grillo durante il suo spettacolo Reset.

 

 

Parentopoli RAI, secondo Grillo la TV di Stato è una conigliera. Ecco il lungo elenco dei colpevoli.

 

 


 

fonte

 


 

 


MERITOCRAZIA: LO STRANO CASO DEL MIRACOLO: I POMIGLIANO BOYS

L’indagine delle Iene sulle assunzioni degli ex compagni di scuola di Di Maio effettuate ai vertici delle controllate dello Stato è tutta da vedere: VAI AL VIDEO.

L’inchiesta dimostra come Luigi Di Maio abbia fatto assumere amici ed ex compagni di Liceo in ruoli apicali nella pubblica amministrazione con stipendi che partono da 80.000 euro ed arrivano a 150.000 euro; oppure li ha piazzati su poltrone politiche pur senza aver ricevuto le preferenze necessarie.

Assunzioni di gente incompetente, con appena qualche esperienza in modesti studi notarili, che finiscono in ruoli di partecipate pubbliche come Finmeccanica e Leonardo; mica fetecchie…
A farne le spese delle selezioni ferree, come le chiama lo stesso Di Maio, con lo scopo di fare fuori i candidati che cercavano di intrufolarsi senza avere le qualità che la buona politica necessita (diceva lui), è stato anche chi – grazie al meccanismo della democrazia dal basso – si era guadagnato per ben due volte il seggio elettorale.
Prima alle politiche del 4 marzo 2018 e poi alle successive europee.
Fatto fuori dallo stesso Di Maio, per fare posto agli amici.

Il miracoloso caso dei Pomigliano boys, GUARDA IL SERVIZIO DELLE IENE

NON FARTI FREGARE ANCHE STAVOLTA
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STOP AL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI

Uno dei fondamentali capisaldi del progetto politico di Grillo, come accennavo prima, è dimostrare che la politica si può fare senza soldi. Secondo il Movimento 5 Stelle i partiti servono ad occultare e a sprecare denaro. Denaro che dovrebbe essere restituito ai cittadini.

I politici rubano perché prendono stipendi mirabolanti per seguire le logiche dei partiti, fatte di prebende e corruzione per mantenere il potere.

È per questo che il M5S, non essendo registrato come partito, di fatto rinuncia al finanziamento che gli spetterebbe sulla base di ciascun risultato elettorale a livello nazionale.
Quale atto più esemplare… e mediaticamente convincete di questo?

Però…

il M5S riceve finanziamenti pubblici

Fonte


… E poi:

soldi pubblici ai partiti? Sì, adesso li vuole anche il M5S

Fonte


Non solo; i partiti politici lottizzano la televisione e le aziende di Stato per occupare poltrone e per dare un posto ad amici e parenti.

 

STOP AL CLIENTELISMO E AD AMICI E PARENTI IN POLITICA E NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Famosa in questo senso è la campagna che Grillo fa per protestare contro i nomi “eccellenti” in RAI. Già nei suoi spettacoli il comico mostrava il lungo elenco di figli, mogli e parenti vari di politici, giornalisti ed attori, mantenuti dalla TV pubblica.
Il concetto è ribadito in questo vecchio post del 2006, apparso prima su beppegrillo.it e poi su ilblogdellestelle.it.

Ecco la lista della parentopoli in RAI mostrata da Grillo durante il suo spettacolo Reset.

 

 

Parentopoli RAI, secondo Grillo la TV di Stato è una conigliera. Ecco il lungo elenco dei colpevoli.

 

 


 

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MERITOCRAZIA: LO STRANO CASO DEL MIRACOLO: I POMIGLIANO BOYS

L’indagine delle Iene sulle assunzioni degli ex compagni di scuola di Di Maio effettuate ai vertici delle controllate dello Stato è tutta da vedere: VAI AL VIDEO.

L’inchiesta dimostra come Luigi Di Maio abbia fatto assumere amici ed ex compagni di Liceo in ruoli apicali nella pubblica amministrazione con stipendi che partono da 80.000 euro ed arrivano a 150.000 euro; oppure li ha piazzati su poltrone politiche pur senza aver ricevuto le preferenze necessarie.

Assunzioni di gente incompetente, con appena qualche esperienza in modesti studi notarili, che finiscono in ruoli di partecipate pubbliche come Finmeccanica e Leonardo; mica fetecchie…
A farne le spese delle selezioni ferree, come le chiama lo stesso Di Maio, con lo scopo di fare fuori i candidati che cercavano di intrufolarsi senza avere le qualità che la buona politica necessita (diceva lui), è stato anche chi – grazie al meccanismo della democrazia dal basso – si era guadagnato per ben due volte il seggio elettorale.
Prima alle politiche del 4 marzo 2018 e poi alle successive europee.
Fatto fuori dallo stesso Di Maio, per fare posto agli amici.

Il miracoloso caso dei Pomigliano boys, GUARDA IL SERVIZIO DELLE IENE

 

 


 

Stop all’immunità parlamentare

L’immunità parlamentare, secondo Grillo e il M5S è un mezzo per permettere ai politici di rubare e di farsi gli affari loro, invece che quelli dei cittadini, senza doverne rendere conto alla giustizia e deve essere abolito.
Anzi, i futuri parlamentari del Movimento promettono che non ne fanno mai uso!

Fonte

 

Fonte

… Fino a quando non servirà a loto, s’intende…

Di Maio non rinuncia all’immunità parlamentare

 

 

Fonte


Quando il M5S fonderà il suo primo Governo assieme alla Lega si prodigherà perché l’immunità venga mantenuta, eccome, per salvare il compagno Salvini, salvo poi testimoniare contro di lui al processo che colpirà lo stesso Salvini, perché nel frattempo sarà andato all’opposizione… dopo un mojito di troppo.

 

Fonte

 

 

 


Ne resterà soltanto uno

Ma la vera missione del Movimento 5 Stelle è quella di rimandare a casa i vecchi partiti e i loro esponenti, dal primo all’ultimo senza alcuna eccezione.

Vi ricordate il discorso sulla propaganda del passato? Un capo saldo della propaganda di Goebbels è chiarissimo e si trova al primo posto:

1. Principio della semplificazione e del nemico unico

“È necessario adottare una sola idea, un unico simbolo. E, soprattutto, identificare l’avversario in un nemico, nell’unico responsabile di tutti i mali.”.


 

MANDIAMOLI TUTTI A CASA!


Io col partito di Bibbiano non voglio avere nulla a che fare

 

 


Secondo la propaganda grillina, uno dei tanti nemici del popolo italiano è certamente Romano Prodi che assieme al suo PD, viene considerato, dopo Berlusconi (detto: psico-nano, truffolo, testa d’asfalto, ecc.) il secondo vero problema dell’Italia.
Prodi infatti ha, tra le altre colpe, quella di aver chiuso in un cassetto, prima una proposta di piano energetico (VIDEO) prodotto dal lavoro nei Meetup e poi le centinaia di migliaia di firme raccolte in piazza durante i suoi V-Days (i giorni del Vaffanculo) (VIDEO dell’incontro) per le sue proposte di referenda popolari di cui ci occuperemo più avanti in questo stesso articolo.

Nel 2013, durante la prima campagna dei Cinquestelle per la scelta del candidato per il M5S al ruolo di Presidente della Repubblica il candidato uscente dalle quirinarie, cioè la votazione tra gli attivisti vede come prima scelta è il giurista Stefano Rodotà.
È lui l’uomo giusto per fermare Prodi e il PD!
“Nè oggi, né mai, verrà candidato Prodi!”, si scatenano i grillini nella rete.

 


Fonte


Ma nel volgere degli anni, alle quirinarie successive spunta il nome che non ti aspetti.
Non è che nel frattempo il movimento era già stato infiltrato?

Fonte

 

 


Vediamo quali sono gli altri principi fondanti del Movimento 5 Stelle e come sono stati traditi.

UNO VALE UNO.
IL MOVIMENTO NON HA UN LEADER

Per far sì che la democrazia dal basso si compia occorre porre fine all’idea di leader e dell’uomo solo al comando.
Del resto lo dicono persino con il loro primo inno ufficiale assieme all’elenco di tutti i punti fondanti del Movimento che fungono da perimetro oltre il quale i grillini non intendono uscire neanche di un millimetro.

https://youtu.be/KlavnsBgoTw

 

Beppe Grillo lo ripete ai giornalisti dopo averlo fatto diventare uno dei suoi principali slogan nelle piazze: “il leader è tutto il movimento, non i politici”.
Anche a livello locale, nei meetup i ruoli sono sempre a rotazione.

I ruoli nei Meetup generalmente sono i seguenti: l’amministratore del Meetup, il relatore che redige il verbale di ogni singola riunione, il cassiere (che tiene conto delle risorse per autofinanziare le attività locali) e così via.
Il motivo è molto semplice. Se il ruolo è a rotazione non ci saranno leaders e capi. Non ci possono quindi essere degli individui con più potere degli altri, perché è l’assemblea che decide, non uno o più capi.

 


Insomma Grillo è il garante che dovrebbe controllare che nel M5S non entrino persone poco raccomandabili.
Inutile dire che queste semplici regole siano durate il battito di ciglio.
Ciò è accaduto tanto in basso quanto in alto.

Anzi, una volta diventato il CAPO POLITICO del M5S, Luigi Di Maio (ops!) ha saputo fare anche meglio.
Secondo i criteri delle “selezioni ferree” in vista delle politiche del 4 marzo del 2018, Di Maio è riuscito a impedire che in Parlamento potessero entrare figure poco raccomandabili.
Il risultato è stato selezionare soltanto i migliori; esattamente come aveva promesso Grillo dai palchi nelle piazze almeno cinque o sei anni prima.
Emanuele Dessì è forse l’esempio più fulgido di questa selezione.
Ex pugile, sappiamo che i pugili di norma sono dei luminari nelle arti e nelle scienze, mette in mostra sin da subito le qualità che lo hanno contraddistinto, tanto da essere selezionato in modo accurato.
Leggiamo da wikipedia:

Dessì è messo sotto accusa per un video in cui compare assieme all’ex pugile Domenico Spada, condannato per estorsione e membro del clan Spada, e per un suo post su Facebook in cui afferma di aver picchiato un ragazzo rumeno che lo aveva insultato per strada[3]. Ulteriori polemiche nascono per l’alloggio popolare in cui Dessì vive e per cui paga un affitto di soli 7,5 euro mensili[3]. Nonostante il clamore mediatico Dessì viene eletto senatore alle elezioni politiche italiane del 2018. A seguito dell’indagine interna, il collegio dei Probiviri non ha ravvisato alcuna incompatibilità con i principi del Movimento e Dessì è entrato a far parte del gruppo parlamentare 5 Stelle al Senato[2]

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Non male per un partito gigliottinaio e manettaro che aveva messo sulle spine gli altri partiti con la questione degli impresentabili.
Dessì è passato per caso o per errore?
No, è frutto di una selezione accurata e certosina. Garantisce il capo politico.
A poco importa se la maggior parte degli attivisti storici è stata fatta fuori senza nemmeno dare una spiegazione.

 


 


 

 




GUARDA IL VIDEO: https://youtu.be/a8HtqdXD33I


 


DAL FIATO SUL COLLO DEGLI ALTRI A “FIDATEVI DI ME”
COSÌ TI SCIPPO LA DEMOCRAZIA DAL BASSO IN MEZZO AGLI APPLAUSI DEGLI SCIPPATI

Erano partiti con le webcam nei consigli comunali per poi portarli nelle aule parlamentari e sono finiti per fidarsi del capo.

 


NÉ DI DESTRA, NÉ DI SINISTRA
MA OLTRE

 

 

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QUANDO DECIDI DI RIMANGIARTI LA PAROLA BASTA CHE DICI LA FRASE MEGICA: “MASSÌ, ERANO ALTRI TEMPI, ADESSO SIAMO CRESCIUTI”. E LI FOTTI TUTTI

Vi ricordate quando Grillo si scagliava contro la famiglia Agnelli?
Lo sappiamo bene che gli Agnelli erano uno dei suoi bersagli preferiti.
Dipinti, anche giustamente, come delle sanguisughe, nei suoi spettacoli ne tratteggiava le malefatte a colpi di dati, a cominciare dai soldi pubblici divorati dalla FIAT.
Eccone un estratto:

 

Con un partito di onesti al potere, la prima cosa che ti aspetti che venga fatta, è di interrompere immediatamente il dissanguamento.
Certo, come no; ecco come:

 

 

Ma non erano quelli che dicevano che se una azienda prende soldi pubblici, poi verrà obbligata a mantenere i posti di lavoro in Italia?

 

Stop delocalizzazioni a chi ha preso soldi pubblici. Parola di M5S

Sì, sì; sono proprio loro!

 

Un’altra missione compiuta!

 

IL M5S NON FA ALLEANZE CON NESSUNO DEVONO ANDARE TUTTI A CASA!
TRA NOI E LORO, NE RIMARRÀ UNO SOLO!

È stato forse il primo slogan, di certo è il vero motivo per cui (dicono) che è nato il M5S.
Beppe Grillo lo ripete fino allo sfinimento: I vecchi partiti devono tornare tutti a casa!

fonte

Ma il primissimo dogma del M5S è che non farà mai alleanze con nessuno. La pena sarebbe diventare come gli altri dopo essere stati intaccati dai vecchi partiti.
Insomma secondo Grillo, una volta che il Movimento sarà in Parlamento, non farà mai alleanze con nessuno. Al massimo darà appoggio e ne riceverà soltanto per far passare leggi che sono presenti nel suo programma ma, è chiaro che per sempre il M5S non farà accordi e non allaccerà alleanze con nessuno dei vecchi partiti. Senza se e senza ma, perché lo scopo è uno solo: mandarli tutti a casa!

 

 

22 gennaio 2013

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5 agosto 2013

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Tutti concetti ribaditi appena sei mesi prima di tentare l’alleanza sia col PD che con la Lega, con la “politica dei due forni” di Di Maio.

 

17 giugno 2017

 

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Il M5S non fa alleanze né a destra, né a sinistra…
Se il M5S si allea col PD me ne vado, ecc.
Tutte le ultime parole famose di Grillo e della banda dei cinque stelle.

 


2o aprile 2013

23gennaio2017

 

25 marzo 2018

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Quelli del PD?
“Facce da culo”, “Sono delle merde mafiose, pedofili e fascisti”, “ci hanno venduto per 80 euro”

 

6 dicembre 2009

 

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Insomma l’obiettivo dichiarato era uno ed uno solo: il M5S è nato con l’unico scopo di spazzare via la vecchia politica e rifare l’Italia.

 

Il M5S rifà la legge elettorale assieme a quelli che doveva mandare a casa. NB. Di Maio continua a fare il capo politico. Ma gli era stato tolto l’icarico?

 

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fonte della disascalia


5 dicembre 2017

 

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24 dicembre 2017

 

Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=E08_uoLf7V4

 

20 agosto 2019

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4 settembre 2019

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13 agosto 2020

 

 

13 gennaio 2021

 

27 maggio 2021

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Certo; è giusto evolversi, dopo essersi presi i voti giurando il contrario…

 

 


 

 

Zingaretti: “Di Maio è stato di parola”

Il M5S e Marco Travaglio avevano parlato di prova di maturità da affrontare su Rousseau.
Per il venditore di bibite invece è addirittura un’evoluzione: quella di essere diventati come tutti gli altri partiti!
Quindi significa che il Movimento della prima ora era stato costruito da degli involuti e sfruttando la creduloneria dei cavernicoli?
Parrebbe di sì, parola di Di Maio e Travaglio.

Si sarebbe dunque trattato di un’evoluzione dal basso, nello spirito del vecchio credo nella democrazia dal basso? Niente affatto.
Si è trattato di un accordo precedente tra Di Maio e il segretario del PD, Zingaretti, a cui il bibitaro aveva promesso che gli avrebbe riportato l’osso.

Già ci immaginiamo il dialogo per giungere al risultato delle alleanze:


– Oh Giggi, ‘a famo sta alleanza?
– Tranquillo, me faccio di de sì da quei quattro rincojoniti su Rousseau…
– Oh, guarda che in cambio nun te do gnente eh!
– Ma pacifico, tanto me faccio firmà in bianco la ricandidatura a vita da sti deficienti. A voja li sordi che me porto a casa…
– Ma sei sicuro?
– Massì so’ un branco de mentecatti; consideralo come già fatto.
– Ok, se lo dici tu…
– Guarda, te lo prometto!


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Gli iscritti alla piattaforma online del M5S hanno abboccato per l’ennesima volta. Si vede proprio che l’abboccamento è lo stigma dell’evoluzione…

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Nessuno deve restare indietro

Coerentemente con la data della propria fondazione, il “M5S francescano” promette di dare battaglia sulla riduzione dei costi della politica e sul soccorso agli ultimi, perché Nessuno deve restare indietro.
La crisi economica in corso sin dal crollo di Lehman Brothers prima e per effetto della crisi dei debiti sovrani poi, sta lasciando troppa gente indietro.
La quarta rivoluzione industriale che sta muovendo rapidi passi verso il futuro, promette di falcidiare posti di lavoro tradizionali che negli anni a venire spariranno.

Occorre quindi virare su politiche economiche e scelte strategiche di tipo keynesiano che permettano a chi non riesce a stare al passo dei tempi, di continuare a condurre una vita dignitosa.

Per questo il M5S ha candidato persone oneste, cittadini comuni al servizio della comunità, affinché questi possano restituire al popolo dignità contribuendo in prima persona, sia tramite l’attività parlamentare che in solido, restituendo alla micro imprenditoria parte del proprio stipendio, quel “di più” a cui tutti i politici dovrebbero rinunciare.

 

Nessuno deve rimanere indietro… o quasi…

 

Lo scandalo di rimborsopoli

 

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