Cultura
Beethoven: nuove analisi chiariscono le cause della morte, ma lasciano altri misteri
Ora conosciamo le cause della morte, ma non della sua sordità
Nel marzo del 1827, il celebre compositore tedesco Ludwig van Beethoven si spense dopo una lunga malattia. Un quarto di secolo prima, aveva espresso il desiderio che i dettagli della sua condizione fossero resi noti al pubblico. Oggi sappiamo che era affetto da sordità, una tragica ironia per un musicista, che però non gli impediva di scrivere la musica che si creava dalla sua mente e che, presumiamo, avvertisse dalle vibrazioni tattili.
Quasi due secoli dopo, un team di ricercatori ha analizzato il DNA di campioni di capelli di Beethoven, cercando di far luce sui suoi problemi di salute. L’obiettivo principale era comprendere la causa della sua progressiva perdita dell’udito, iniziata intorno ai vent’anni e culminata nella sordità funzionale nel 1818. Il suo medico registrò che appena passata la giovane età, nei vent’anni, il compositore aveva un fastidioso “Tinnitus”, una acufene progressiva che lo portò alla sordità. Oggi sappiamo che le cause di questo disturbo possono essere molteplici, anche per patologie gravi.
Beethoven soffriva anche di forti dolori addominali e diarrea cronica, e sei anni prima della sua morte comparvero i primi segni di una malattia epatica, probabilmente connessa al suo decesso a soli 56 anni.
Un precedente studio aveva suggerito un avvelenamento da piombo come possibile causa, ma l’ultima ricerca smentisce questa teoria, rivelando che i capelli analizzati non appartenevano a Beethoven, ma a una donna sconosciuta. I campioni autentici indicano invece un’infezione da epatite B, aggravata dall’alcol e da altri fattori di rischio per le malattie epatiche. L’uso dell’alcol era all’epoca un fattore sociale accettato e una delle poche forme per ridurre il dolore, solo che nel suo caso l’uso fu probabilmente mortale.
All’epoca il concetto di virus era ancora al di la da venire. Non si conoscevano i batteri o i virus, e anche il concetto di contagiosità delle malattie era estremamente vago. Il concetto di malattia virale risale alle scoperte del biologo russo Dmitrij Ivanovski nel 1896.
Le cause della sordità e dei problemi gastrointestinali rimangono sconosciute, lasciando aperte molte domande sulla vita e la morte del compositore.
Un’ulteriore scoperta riguarda la discendenza di Beethoven: il confronto del cromosoma Y nei campioni di capelli con quello dei parenti moderni suggerisce un evento di paternità extraconiugale nelle generazioni precedenti alla sua nascita. Però la cosa non deve stupire: all’epoca si diceva che “La madre è sempre certa, il padre mai”.
Quindi ora c’è più chiarezza sulle cause della morte del grande compositore, ma manca invece una spiegazione alla sua sordità giovanile. Purtroppo ci vorrà ancora tempo e, magari , la possibilità di poter fare altre analisi prima di poter scioglierere anche questo mistero. Tutto questo non ci impedisce di ammirarne l’opera.
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