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Finanza

BANKING BAD NEWS! (di Nino Galloni)

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Sta passando senza grandi commenti o come un fatto positivo che la BCE, Banche Centrali e governi, favoriscano e spingano banche di piccole e medie dimensioni verso la trasformazione in Spa per essere quotate in borsa ovvero altri tipi di aggregazioni e concentrazioni.

È solo una parte dell’ultimo previsto passo della grande finanza internazionale verso il controllo totale iniziato nella seconda metà degli anni ‘70 e che ha visto, nell’ordine:

1) l’aumento dei tassi di interesse con la concorrenza fra banche sui depositi, la liquidità e i conti correnti;

2) l’abbandono del criterio di solidarietà fra paesi rendendo ciascuno responsabile della propria bilancia dei pagamenti (eliminando il cambio flessibile, quindi costringendo i paesi deboli ad aumentare i tassi di interesse per attirare capitali dall’estero);

3) la perdita di sovranità degli Stati che si sono visti costretti a ricorrere alle banche come qualsiasi altro soggetto debole;

4) la flessibilizzazione selvaggia del lavoro per sostenere la competitività internazionale, l’impoverimento delle famiglie, l’aumento della disoccupazione;

5) il ritorno alle banche che fanno speculazioni disastrose e riducono il credito alle imprese;

6) la bancarotta mondiale sostenuta dalle Banche Centrali quando hanno fornito mezzi monetari illimitati per continuare ad emettere derivati e titoli tossici.

 

Così dopo le famiglie, le imprese produttive e gli Stati ora tocca alle banche che potrebbero salvarsi solo abbandonando la finanza a sé stessa per tornare a fare solo credito.

Diversamente, le condizioni di virtuale bancarotta saranno eccepite dai mercati o dalle stesse Banche Centrali per completare il quadro di sottomissione generale alla grande finanza e fuoriuscita dai modelli di democrazia e di civiltà cui si appellano in modo così velleitario i capi carismatici delle nostre culture.

 

Nino Galloni


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