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Ban per Bitcoin e le cripto in Turchia. Vuol dire che vedremo più trading, e più turchi in Germania….

la turchia banna le criptovalute. Tepo perso, ma il tutto per difendere la Lira

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La Lira Turca non sta proprio vivendo un buon momento, molto vicina ai minimi e con tre governatori della banca centrale cambiati in un anno. Il “Dittatore” Erdogan (lo ha detto Draghi, possiamo dirlo anche noi) ha dei grossi problemi a mantenere il valore della sua valuta, la Lira Turca, e deve inventarsi qualcosa per distrarre la pubblica opinione che presto sarà colpita anche dalla fine del flusso turistico dall Russia (di questo parleremo dopo).

Cosa fare quindi , per convincere i turchi ad usare la Lira Turca? Metto al bando Bitcoin e le valute Virtuali. Ecco il decreto della Banca centrale che, come il solito, tira in ballo la scarsa trasparenza etc…

I criptoasset comportano rischi significativi per le parti interessate a causa dei seguenti motivi:

  • non sono soggetti ad alcun meccanismo di regolamentazione e supervisione né a un’autorità di regolamentazione centrale, i loro valori di mercato possono essere eccessivamente volatili, possono essere utilizzati in azioni illegali a causa delle loro strutture anonime, i portafogli possono essere rubati o utilizzati illegalmente senza l’autorizzazione dei loro titolari e le transazioni sono irrevocabili.
  • Recentemente sono emerse alcune iniziative riguardanti l’utilizzo di questi beni nei pagamenti. Si ritiene che il loro utilizzo nei pagamenti possa causare perdite non recuperabili per le parti delle operazioni a causa dei fattori sopra elencati e includono elementi che possono minare la fiducia nei metodi e negli strumenti utilizzati attualmente nei pagamenti.

Di conseguenza, ai sensi dell’autorità conferita dalla legge n. 1211 sulla Banca centrale della Repubblica di Turchia (CBRT) e dalla legge n. 6493 sui sistemi di pagamento e di regolamento titoli, sui servizi di pagamento e sugli istituti di moneta elettronica, la CBRT ha introdotto ” Regolamento sul disuso delle risorse crittografiche nei pagamenti “.

Il problema è che  il divieto non è  solo legato all’utilizzo di Bitcoin e degli Criptoasset come sistema di pagamento, ma sono vietati i contatti delle banche e dei sistemi di pagamento operanti in Turchia con chi tratta in valute virtuali, teoricamente impedendo i turchi che tradano in Bitcoin di poter incassare i proprio token in denaro.

Questa norma ha avuto un certo effetto sulle quotazioni di BTC che ha perso qualche punto percentuale:

Come vedete niente di eccezionale o di drammatico, e si rimane molto al di sopra dei 60 mila dollari per BTC. Cme successo per Cina ed India una buona parte del divieto resterà lettera morta.

Assisteremo nei prossimi giorni ad una serie di chiamate concitate fra la Turchia e la Germania, dove vive una grande comunità turca. Cugini chiameranno cugini per farsi inviare carte-conto tedesche dove, poter versare i i denari del trading e da poter utilizzare per gli acquisti anche in Turchia. Quindi vedremo una rinascita di Localbitcoin che permette di incontrarsi personalmente per scambiare BTC.

Certi divieti, in fondo, sono fatti proprio per essere aggirati e non crediamo che gli appassionati turchi di valute virtuali avranno molti problemi a superare il divieto della Banca Centrale. Almeno sino al prossimo cambio di governatore.


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