Attualità
Baghdad: manifestanti occupano il parlamento per far finire lo stallo politico

Mercoledì, centinaia di seguaci del religioso sciita iracheno, leader delle milizie e politico Muqtada al-Sadr, hanno sconvolto la sicurezza nella Zona Verde di Baghdad e sono riusciti a fare irruzione e a prendere d’assalto l’edificio del Parlamento del Paese.
Le proteste sono avvenute in un contesto di attrito politico che vede contrapposti il blocco di al-Sadr, che ha ottenuto la maggioranza come fazione più numerosa nel parlamento di 329 seggi durante le precedenti elezioni di ottobre, e la fazione filo-iraniana Coordination Framework. La candidatura a primo ministro di quest’ultimo gruppo, Mohammed Shia al-Sudani, è ferocemente osteggiata dai seguaci di al-Sadr.
BREAKING: Protestors in Baghdad have stormed into #Iraq’s Parliament inside the Green Zone in biggest demonstration since 2020. Mostly followers of Shia cleric Muqtada Sadr: pic.twitter.com/RBlm9xpGFS
— Joyce Karam (@Joyce_Karam) July 27, 2022
Dopo l’invasione e l’occupazione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti, la Zona Verde, altamente protetta, ospita tutte le principali sedi governative, le ambasciate, le missioni diplomatiche e le istituzioni internazionali. Tuttavia, alcuni corrispondenti locali hanno suggerito, sulla base dei video emersi durante le proteste, che la sicurezza si sia ritirata dopo essere stata sopraffatta dalla folla. La polizia è stata vista circolare nell’edificio insieme ai manifestanti.
Secondo quanto riferito, in quel momento non c’erano legislatori iracheni all’interno del Parlamento, mentre la folla occupava l’edificio e scandiva slogan politici.
Il Primo Ministro ad interim Mustafa al-Kadhimi ha chiesto ai manifestanti di “ritirarsi immediatamente” dalla Zona Verde, avvertendo che avrebbe inviato ulteriori forze di sicurezza per garantire “la protezione delle istituzioni statali e delle missioni straniere e prevenire qualsiasi danno alla sicurezza e all’ordine”.
كافيتيريا مجلس النواب العراقي تغص بالمتظاهرين#الشرقية_نيوز pic.twitter.com/axI6xMIJID
— AlSharqiya TV – قناة الشرقية (@alsharqiyatv) July 27, 2022
Dal voto di ottobre, la politica del Paese è rimasta bloccata e sostanzialmente senza un nuovo governo.
La Reuters osserva che “mercoledì l’Iraq ha segnato il più lungo stallo post-elettorale, poiché l’incapacità dei legislatori di formare un governo ostacola le riforme necessarie per un Paese che sta lottando per riprendersi da decenni di conflitto”.
PM Mustafa Al-Kadhimi has issued a statement calling on protesters to remain peaceful and to leave the Green Zone. Meanwhile, Sadrist media is calling for reinforcements and supplies #Iraq
— Mohammad Ali Musawi (@malimusawi) July 27, 2022
“A più di nove mesi dalle elezioni di ottobre, i legislatori incaricati di scegliere un presidente e un primo ministro non sembravano più vicini a un accordo, portando l’Iraq alla cifra record di 290 giorni senza un capo di Stato o un gabinetto”, si legge nel rapporto. Il tutto nel mezzo di una crisi internazionale, ma di un’esplosione dei prezzi energetici che potrebbe rendere molto bene alla società petrolifera di stato.
